Via i migranti, guerra alle Ong e alla Riforma Fornero. Il mantra è sempre lo stesso e i temi non cambiano. Anche dal palco della 28sima edizione del tradizionale raduno di Pontida, Matteo Salvini ha confermato la svolta sovranista e ultra conservatrice della Lega che guarda sempre più a Putin e Trump e sempre meno a Bossi e Maroni, gli storici fondatori del partito per la prima volta assenti. I due – che non hanno mai condiviso la svolta salviniana – hanno dato forfait ma il segretario li ha citati dal palco comunque, ringraziandoli.
Salvini ha rinnovato l’impegno di cancellare la Fornero come “legge ingiusta, disumana e sbagliata”, senza però citare costi e coperture. Ha parlato di giustizia, mafie e sconti di pena, ma soprattutto di migranti. La guerra personale di Matteo Salvini alle Ong continua: una risposta indiretta alle parole del presidente della Camera Roberto Fico che ha invitato a tenere i porti aperti e ha ricordato il ruolo “straordinario” delle Organizzazioni Non Governative nel salvare vite in mare. Il ministro degli Interni ha ribadito che per loro la “pacchia è finita”. Intanto, non troppo lontani dalla propaganda leghista, continuano gli sbarchi e in mare si continua a morire. L’ultimo naufragio ha visto la morte di 63 migranti, più di 170 nelle ultime 48 ore. Salvini ha annunciato di donare 12 mezzi alla Libia, ma il portavoce della guardia costiera libica ha attaccato: “È solo propaganda. Sono piccoli gommoni che non serviranno a nulla, il governo italiano chiarisca le sue intenzioni”. L’incidente diplomatico con Tripoli è poi rientrato, ma la realtà pare essere sempre più distante dalle narrazioni del “Capitano”, come lo chiamano in casa leghista i suoi tanti supporter. I porti chiusi sono ancora aperti e il Mediterraneo continua a consegnare migranti sia all’Italia che agli altri paesi d’Europa.

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Poi, c’è l’Europa, il grande nemico. Il nuovo accordo Ue sui migranti è stato una mezza sconfitta per il governo italiano (leggi qui), tra contraddizioni, promesse, dichiarazioni di intenti, lo scontro tra Conte e Macron e il gelo di Salvini. Sul superamento del regolamento di Dublino il testo è molto vago e la redistribuzione su base volontaria è una sconfitta tutta italiana e una vittoria dei paesi di Visegrad che hanno festeggiato il nuovo testo, con il premier ungherese Orban in testa.

Nella propaganda sovranista e di ultra destra di Matteo Salvini non poteva mancare la retorica familista: dal palco di Pontida ha promesso che non toccherà i diritti acquisiti, ma ha annunciato guerra alle adozioni per le coppie lgbt e agli uteri in affitto, senza dire tuttavia che la gestazione per altri, in Italia, è già vietata dalle norme vigenti.

Intanto restano al loro posto tutti i problemi dell’Italia reale che assiste alle promesse e le premia nei sondaggi. Il prezzo lo pagheremo tutti noi.



Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 12 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..