L’ultimo capitolo sulla vicenda Tav è l’annuncio del premier Conte: l’opera si farà. Le parole del presidente del Consiglio hanno scatenato le proteste del M5S, da sempre contrario al progetto che divide il governo gialloverde ma anche l’Italia. Soddisfatto è Matteo Salvini, da sempre favorevole, mentre per Luigi di Maio l’ultima parola spetterà al Parlamento e per Beppe Grillo è solo “l’ultimo tradimento”.

Ma in cosa consiste il progetto Tav, quanto costerà e qual è il rapporto tra i costi e i benefici?

IL PROGETTO TAV

Il progetto della Torino-Lione nasce nel 1990. Quattro anni più tardi l’Unione Europea inserisce l’opera nell’elenco dei 14 progetti prioritari nel settore dei trasporti e dell’energia. Soltanto nel 2001 Italia e Francia trovano un sostanziale accordo e il progetto, per un totale di 270 km, viene diviso in tre parti.

La parte principale è quella della tratta internazionale, ovvero il tunnel di base dalla lunghezza di 57 km tra Susa e Saint Jean de Maurienne, con i costi in parte rimborsati dall’Unione Europea. Le altre due sezioni sono quelle relative alle tratte nazionali: 189 km (il 70% del totale) sono nel territorio francese, 81 km in quello italiano.

I COSTI

Il progetto iniziale prevedeva un esborso complessivo di 24,7 miliardi: 10,5 per la tratta internazionale, 9,8 miliardi per quella francese e infine 4,6 per quella italiana. Ora però l’Europa potrebbe coprire il 55% dei al costi della tratta italiana.

I DATI DELLA COMMISSIONE TECNICA

L’ultima relazione della Commissione tecnica, guidata dal professore Marco Ponti, darebbe ragione al M5s: il rapporto costi/benefici in caso di via libera ai lavori porterebbe a un rosso per le casse statali di un minimo di 5,7 miliardi fino a un massimo di 8 miliardi. I favorevoli alla Tav contestano questi dati dicendo che tali cifre includerebbero anche i costi a carico dell’Europa.

Per il M5S l’opera costerà sui 20 miliardi. Per la Lega e i favorevoli i dati sono molto differenti: farla, per l’Italia, costerebbe 4,6 miliardi, mentre in caso di stop ci sarebbero da spendere 3,8 miliardi, tra penali e costi di ripristino. Il saldo negativo quindi sarebbe di 800 milioni e non “tra i 5,7 e gli 8 miliardi”.

Telt, la società paritaria italo-francese incaricata di realizzare la linea, pubblicherà gli avvisi di manifestazione di interesse. Le auto candidature che precederanno i bandi stanno già arrivando ma, grazie alle clausole di dissolvenza, sia il governo francese che quello italiano potranno annullare tutto.

TAV: I PRO

Dimezzamento dei tempi di percorrenza (grafico sopra: Agi)

• Incremento trasporto merci su ferrovia

• Meno camion in strada: è previsto il calo di 3 milioni di mezzi pesanti in un anno

• Posti di lavoro: 6.000 persone tra lavoratori diretti e indiretti nei cantieri e 500 quando la Tav sarà in funzione

TAV: I CONTRO

• Costi: secondo la relazione tecnica sul rapporto costi-benefici per la Tav il costo per l’Italia sarebbe tra i 5,7 e gli 8 miliardi per lo Stato

• Impatto ambientale: la presenza di uranio, radon e amianto si riverserà nelle aree interessate, lungo i 57,5 km del Moncenisio

• Opera “fuori tempo”: il trasporto merci nel traforo ferroviario del Frejus è calato da 9 milioni di tonnellate del 2000 ai 2,9 milioni del 2016

• Risorse da usare altrove: potrebbero essere usate per migliorare la tratta già esistente e altre opere nazionali e locali

 

Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 12 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..