Dopo la fiducia al Senato, la Manovra è legge. Reddito di cittadinanza, pensioni, bollette, partite Iva, bonus cultura: ecco cosa cambia.
Dopo gli errori con i 40 emendamenti sbagliati, le divisioni della maggioranza e le richieste di correzione della Ragioneria Generale dello Stato, il governo guidato da Giorgia Meloni è corso ai ripari, ottenendo la fiducia prima della Camera (con 197 voti a favore, 129 contrari e due astenuti) e poi del Senato (con 109 favorevoli, 76 contrari e un astenuto).
Una sintesi del lungo e tormentato percorso della manovra l’ha fornita il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «È come gli aerei, quando c’è un po’ di turbolenza l’importante è atterrare». Con l’approvazione definitiva del Senato, ora la Manovra è legge dello Stato.

Tutte le misure
ENERGIA
Nel 2023 contro il caro energia vengono stanziati fondi a sostegno di famiglie e imprese coperti grazie allo scostamento di bilancio per 21 miliardi. Taglio degli oneri impropri delle bollette per tutti e bonus sociale rafforzato (il tetto Isee passa da 12 a 15 mila euro) per le fasce più povere. Crediti d’imposta più alti per le imprese energivore e gasivore.
EXTRAPROFITTI
La manovra introduce un contributo straordinario per il 2023 a carico di chi produce, importa, distribuisce o vende energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi. La tassa viene applicata solo con almeno 75% ricavi da energia.
TAGLIO DEL CUNEO
Confermato l’esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro. Il taglio sale al 3% per redditi più bassi: i 20mila euro fissati nella manovra uscita dal cdm salgono a 25mila euro. Tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila euro.
AUTONOMI E PARTITE IVA
La tassa piatta è estesa ai redditi fino a 85mila euro e arriva una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40mila euro. Per i redditi inferiori ai 65mila euro, dunque, non cambia nulla.
TREGUA FISCALE
Sono dieci le diverse modalità di regolarizzazione previste dalla manovra per la cosiddetta tregua fiscale, dallo stralcio delle cartelle fino a mille euro alla definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni al ravvedimento speciale delle violazioni tributarie.
MULTE
Ai Comuni è concesso di non applicare lo stralcio delle cartelle e delle multe, ma l’annullamento vale solo per gli interessi comunque denominati e non, invece, per le sanzioni e i rimborsi spesa per le procedure esecutive e di notificazione, che restano integralmente dovute.
SALVA-SPORT
Le federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, associazioni, società professionistiche e dilettantistiche potranno pagare in 60 rate, con la maggiorazione del 3%, i versamenti sospesi.
POS E CONTANTI
Salta il tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare pagamenti con le carte senza sanzioni. Per mitigare i costi delle commissioni a carico gli esercenti più piccoli viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un “contributo straordinario”.
TETTO AL CONTANTE
Dal primo gennaio il tetto al contante sale a 5mila euro.
CARTA GIOVANI
L’App18 si sdoppia in due carte, cumulabili, che assegnano ai ragazzi 500 euro ciascuna: una per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro ed una per gli studenti che si diplomano con il massimo dei voti. I nati nel 2004 usufruiranno del bonus nella versione originaria.
REDDITO DI CITTADINANZA
Per i lavoratori occupabili il reddito di cittadinanza sarà corrisposto nel 2023 per 7 mesi. Gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili) continueranno a riceverlo fino a fine anno in attesa di una riforma complessiva. La maggioranza vuole far saltare il principio dell’offerta di lavoro congrua, ma dovrà ritoccare ancora la misura per garantire la stretta. Sale invece da 6mila a 8mila euro la detassazione per chi assume percettori di reddito. Per chi è in povertà assoluta viene istituito il reddito alimentare, grazie ad un emendamento proposto dal Pd.
PENSIONI
Nel 2023 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età (quota 103), ma restano le regole introdotte dalla Legge Fornero. Le pensioni minime salgono a 600 euro per gli over 75. Il governo stima 64 mila uscite tra Opzione Donna, Ape sociale e la nuova Quota, ma la Cgil contesta la cifra e ne calcola appena 25 mila, mentre l’80% degli italiani continuerà a usare i vecchi canali.
OPZIONE DONNA
Cambia Opzione donna, che sale a 60 anni (riducibili di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni), ma solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate.
INFLAZIONE E SOCIAL CARD
Iva ridotta al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile (tampon tax). Arriva la social card per redditi bassi fino a 15mila.
CONGEDO E ASSEGNO
Aumenta l’assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli; il congedo parentale sarà all’80% per un mese aggiuntivo entro il sesto anno d’età, anche per i padri.
SMARTWORKING
Per i lavoratori fragili il lavoro agile, sia nel pubblico che nel privato, è prorogato fino al 31 marzo.
INFRASTRUTTURE E PONTE STRETTO
Arrivano fondi per diverse infrastrutture. E una spinta per il Ponte sullo Stretto, riattivando la società Stretto di Messina.
SALVA-CALABRIA
Alla Calabria vanno 440 milioni, spalmati su quattro anni, per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico.
AUTONOMIA
Una cabina di regia a palazzo Chigi stabilirà in sei mesi i Lep (livelli essenziali delle prestazioni), primo step dell’autonomia differenziata. Dopo altri sei mesi vanno prodotti i conseguenti decreti ministeriali. Se i tempi non vengono rispettati arriva un commissario.
ANIMALI IN CITTA’
La manovra apre agli abbattimenti di animali selvatici nelle città (in particolare i cinghiali) per motivi di sicurezza stradale. E se le analisi saranno ok gli animali potranno anche essere mangiati. I Verdi hanno annunciato il ricorso alle Ue contro la norma sulla caccia in città.
Le reazioni della politica
Per Giorgia Meloni il primo esame è ampiamente superato. «È una manovra in un momento difficile, non fa miracoli ma aiuta tante persone», afferma il vicepremier Matteo Salvini.
Parla di manovra «vigliacca» il Pd ed è ancora più duro Giuseppe Conte, leader del M5s: «Lo slogan della maggioranza conteneva un errore. Non era “siamo pronti” ma “siamo proni”». Dal Terzo Polo Luigi Marattin parla di «un livello di approssimazione e incapacità mai visto». Alleanza Verdi-Sinistra stigmatizza le “12 sanatorie” e promette ricorso alle Ue contro la norma sulla caccia in città.