Berlusconi a Bruxelles è stato chiaro nel rassicurare i partner europei: “un nostro Governo rispetterebbe il rapporto del 3 per cento fra deficit e Pil“, ha detto il leader di Forza Italia. Pochi minuti dopo è andato in scena l’ennesimo scontro all’interno del centrodestra. Matteo Salvini ha attaccato: “Le regole europee sono un disastro, siamo pronti a disapplicarle”, intervenendo così su una clausola, quella del 3%, che in questi anni la Lega ha sempre contestato. Ma questo non è l’unico punto su cui i due leader sono in disaccordo. Sono tanti i temi che dividono le due destre, unite per necessità e favorite in tutti i sondaggi.
I DAZI DI TRUMP
“Condivido la posizione della signora Merkel: il protezionismo di Trump non è una cosa positiva nemmeno per gli Stati Uniti”, ha affermato il presidente di Forza italia da Rtl. Di segno opposto è invece la posizione del segretario della Lega: “Io sto con Trump. Lui difende l’industria americana, vuole salvare i posti di lavoro. Tutti lo attaccano; io invece voglio fare in Italia la stessa cosa, si possono mettere i dazi”.
JOBS ACT, LAVORO E PENSIONI
Altro motivo di scontro è stato il Jobs Act. Silvio Berlusconi, dai microfoni di Radio Anch’io, aveva paventato la cancellazione della riforma del Lavoro voluta da Matteo Renzi. Poi in una nota ha fatto sapere di essere stato frainteso: “Mai pensato di tornare al regime precedente”, ha scritto, confermando di essere contrario alla reintroduzione dell’articolo 18. Eppure, il suo alleato Matteo Salvini pochi mesi fa scriveva: “Siamo contrari alla modifica dell’Art.18, è come iniziare a costruire una casa dal tetto”. E sul Jobs Act, aveva liquidato la riforma bollandola come una “cazzata“.
Dal lavoro alle pensioni, la musica non cambia. Per Matteo Salvini è prioritario eliminare la Legge Fornero, come primo atto del nuovo governo di centro destra. È questa la promessa che aveva ottenuto durante l’ultimo incontro con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Poche ore dopo, però, l’ex cavaliere, dai microfoni di Radio Capital, ha puntualizzato: “Abbiamo parlato di eliminare gli aspetti ingiusti della legge Fornero, dopo un esame accurato con gli alleati”. Un altro passo indietro, dunque, dovuto probabilmente ai costi che andrebbero sostenuti, eliminando l’intera normativa. Cancellare la legge – che è stata votata anche da Forza Italia e da Fratelli d’Italia – significherebbe infatti rinunciare a circa 350 miliardi di euro di risparmi cumulati fino al 2060 e, sulle coperture, Salvini non ha mai risposto entrando nei dettagli. Inoltre, Berlusconi vorrebbe innalzare le pensioni minime per tutti a 1.000 euro mentre il Carroccio punta sullo stop all’innalzamento dell’età.

I VACCINI
Poi c’è il tema più caldo, su cui è esploso lo scontro degli ultimi mesi. Il leader leghista ha promesso di eliminare l’obbligo vaccinale. Una posizione bloccata subito dal capogruppo di Forza Italia Paolo Romani che ha dichiarato: “Da Salvini viene toccato un problema delicato. Noi abbiamo ridotto il numero dei vaccini obbligatori da 12 a 10 ma abbiamo ritenuto di mantenere il dato dell’obbligatorietà tenendo conto anche dei dati dell’Oms sull’immunità di gregge. Su alcune patologie la popolazione italiana è ancora molto lontana dalla soglia dell’Oms. È anche per questo che abbiamo deciso di essere d’accordo con l’obbligatorietà che va nella direzione della tutela della salute dei nostri figli rispettando la possibilità che le famiglie siano sempre informate”.
TASSE ED EURO
Anche sulle tasse i due leader pare abbiano visioni differenti. Ad esempio la flat tax, per Forza Italia deve essere al 25% mentre la Lega la vorrebbe al 15.
E sul tema euro? Matteo Salvini pochi mesi fa diceva: “L’euro è una moneta finita. Il futuro dell’Italia è senza”. Questo è stato il mantra salviniano degli ultimi anni. Ma oggi, per il leader leghista, l’uscita dalla moneta unica pare non sia più una priorità, al massimo è una “opzione aperta”. Una formula ambigua dettata probabilmente dai contrasti con gli alleati. Sempre da Radio Capital, Berlusconi ha bocciato infatti la proposta definendola “insostenibile per la nostra economia“.
ALLEANZE E CANDIDATI PREMIER
Cosa succederà se il centrodestra non dovesse avere la maggioranza necessaria per governare da sola? Salvini resta contrario ad aprire la coalizione o a ipotesi di governi di larghe intese con partiti esterni al centro destra. Ma Berlusconi è sempre più tentato di seguire il modello tedesco della Grosse Koalition con il Pd e con i suoi alleati centristi. E nelle ultime ore ha bocciato l’endorsement di Casapound ad un eventuale governo Salvini.
E poi c’è il tema della Premiership. A destra, oggi, non c’è ancora un candidato presidente del consiglio. Silvio Berlusconi è incandidabile e ineleggibile, nonostante sul nuovo simbolo di Forza Italia ci sia il nome “Berlusconi presidente”. L’ex cavaliere vorrebbe un tecnico o un moderato alla guida del governo, come Antonio Tajani. ma Matteo Salvini punta ad essere lui il futuro premier. Ma domenica si vota e gli elettori del centrodestra voteranno con una grande incognita. Riusciranno almeno su questo a convergere su un nome unico nelle prossime ore?