Il Sì al taglio dei parlamentari trionfa con quasi il 70% dei voti. Il No arriva al 30,3% mentre l’affluenza definitiva è stata del 53,84%. Una vittoria netta per il Movimento 5 Stelle, che vede realizzato uno dei suoi cavalli di battaglia. Per il ministro degli Esteri Luigi di Maio: «Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il Movimento 5 Stelle tutto questo non sarebbe mai successo». Anche Nicola Zingaretti si dice “soddisfatto” del risultato del referendum e annuncia: “Ora si apra la stagione delle riforme”. La vittoria del Sì rafforza il governo, anche se non sono stati pochi i distinguo, all’interno del Pd, in Italia Viva e in Liberi e Uguali (spaccato tra il Sì di Bersani e il No di Grasso). Tra le opposizioni, solo Fratelli d’Italia ha espresso un voto compatto per il Sì, mentre Lega e Forza Italia hanno lasciato libertà di voto, con molti esponenti schierati per il No. L’unico partito apertamente contrario alla proposta referendaria è stato +Europa.

Cosa cambia con la vittoria del Sì. Il Parlamento riduce il numero dei suoi componenti (945 più i senatori a vita) che era stato fissato nel 1963. Il taglio che porta la cifra complessiva di deputati e senatori a 600 non si applicherà da subito: varrà solo per la prossima legislatura. Dunque, se non ci saranno elezioni anticipate, sarà applicato a partire dal 2023. Nel frattempo, il Parlamento dovrà approvare una nuova legge elettorale sulla base della nuova geografia dei collegi.

Il voto nelle Regioni

Oltre al referendum, si è votato anche per rinnovare giunte e consigli di 7 Regioni e 957 Comuni. La partita si è conclusa con 3 a 3: nonostante i sondaggi e le previsioni avverse, il centrosinistra ha vinto in Toscana, Puglia e Campania, mentre il centrodestra vola in Liguria, Veneto e Marche.

La sfida più attesa era in Toscana dove Eugenio Giani (centrosinistra) ha vinto con il 48,6% contro la sfidante leghista Susanna Ceccardi al 40,4%. Il centrosinistra conferma – a sorpresa – Michele Emiliano in Puglia, altra sfida molto attesa, che ha ottenuto il 46,8% contro Raffaele Fitto al 38,8%. Tutti i risultati, qui.