La Palma d’Oro è andata a Titane di Julia Ducourneau. Standing ovation e Premio alla carriera per Marco Bellocchio. Tutti i premi della 74esima edizione.
Cala il sipario sulla 74esima edizione del Festival di Cannes. La giuria guidata da Spike Lee ha consegnato le Palme. Al fianco del primo regista afroamericano a ricoprire il ruolo di presidente c’erano Mati Diop, Jessica Hausner, Kleber Mendonça Filho, Maggie Gyllenhaal, Song Kang-Ho, Mylène Farmer, Mélanie Laurent e Tahar Rahim.
La Palma d’oro è andata a Titane della regista francese Julia Ducournau, uno dei film più controversi e stroncati del concorso, che ha diviso anche la giuria. L’annuncio è stato dato in anticipo dal presidente Spike Lee, che ha spiazzato tutti con la sua gaffe.
Caleb Landry Jones è il miglior attore per Nitram dell’australiano Justin Kurzel. La norvegese Renate Reinsve ha vinto il premio come migliore attrice per The worst person in the world (Julie en 12 chapitres) di Joachim Trier.
Standing ovation per Marco Bellocchio che ha ricevuto al Palma d’oro alla carriera. Una grandissima ovazione che ha emozionato il regista italiano. «Non ho più nulla da dire, da aggiungere», ha detto visibilmente commosso mentre Paolo Sorrentino accanto gli consegnava la Palma d’oro d’onore. «Voglio condividere il premio con miei figli Pier Giorgio e Elena, il produttore Simone che è quasi un figlio adottivo e il grande Michel Piccoli che voglio assolutamente ricordare», ha detto citando insieme a Piccoli anche Anouk Aimee che furono premiati per Il mio Salto nel vuoto nel ’79.
L’Italia era in gara con Tre piani di Nanni Moretti, che non è entrato nel palmares.

II Premio della giuria, Prix du Jury, è andato in ex aequo ai film Haberech di Nadav Lapid e Memoria di Apitchapong Weerasethakul, mentre quello per la migliore sceneggiatura è stato vinto dall’autore giapponese Hamaguchi Ryusuke per il film Drive my car. Il miglior cortometraggio è di Yi Tang per il film Tian Xia Wu Ya (Tous les Corbeaux du Monde / All the Crows in the World).
L’Œil d’Or 2021, il premio attribuito al miglior documentario è andato all’indiano A night of knowing nothing di Payal Kapadia presentato alla Quinzaine e il Premio Speciale della Giuria lo ha vinto Babi Yar. Context di Sergei Loznitsa sul massacro di 33mila ebrei durante l’occupazione nazista di Kiev.
Palma d’Oro: Titane di Julia Ducournau, con Vincent Lindon e Agathe Rousselle, Francia
Grand Prix: ex aequo Qahreman- A Hero di Asghar Farhadi (Iran, Francia) e Hytti nro 6-Compartment No. 6 di Juho Kuosmanen (Finlandia, Estonia, Germania, Russia)
Regista: Leos Carax per Annette, Francia
Attore: Caleb Landry Jones per Nitram, Australia
Attrice: Renate Reinsve per The Worst Person in the World di Joachim Trier, Norvegia, Danimarca
Premio della Giuria: ex aequo Ahed’s Knee di Nadav Lapid, Israele, e Memoria di Apichatpong Weerasethakul, Thailandia
Sceneggiatura: Ryûsuke Hamaguchi e Takamasa Oe (da una novella di Haruki Murakami) per Drive My Car, Giappone
Caméra d’Or: Murina di Antoneta Alamat Kusijanovic (con Martin Scorsese produttore esecutivo) presentato alla Quinzaine
Miglior Cortometraggio: All the Crows in the World di Tang Yi
Cortometraggio Menzione speciale: August Sky di Jasmin Tenucci
Queer Palm: La Fracture di Catherine Corsini con Valeria Bruni Tedeschi e Pio Marmaï, Francia