Israele ha approvato lunedì il piano per l’escalation militare e l’occupazione totale della Striscia, mentre gli aiuti umanitari sono bloccati da oltre due mesi. Gli ultimi raid hanno causato 20 morti. La condanna dell’Ue e dell’Onu e il silenzio del governo italiano.

La Redazione

Il governo israeliano ha approvato all’unanimità, nella notte di lunedì, il piano per espandere le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Il piano prevede, tra le altre cose, l’occupazione totale della Striscia e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione verso sud, la negazione ad Hamas della possibilità di distribuire rifornimenti umanitari e attacchi violenti contro i miliziani palestinesi: azioni che – per il governo Netanyahu – “contribuiranno a ottenere una vittoria”.
Intanto a Gaza è in corso una vera e propria “catastrofe umanitaria“: da oltre due mesi, gli aiuti umanitari sono bloccati da Israele e la popolazione è allo stremo. Hamas accusa Israele di usare gli aiuti come mezzo di “ricatto politico“. L’agenzia delle Nazioni Unite respinge il piano israeliano che intende cambiare radicalmente le modalità di ingresso e distribuzione dei beni di prima necessità a Gaza. Anche l’Ue boccia il piano: “Israele ritiri il piano e sblocchi gli aiuti”.

Gli ultimi raid

Due raid delle Idf, l’esercito militare israeliano, stando alla Protezione civile, hanno colpito nelle ultime ore il nord della Striscia. “I nostri team hanno trovato 15 martiri e 10 feriti, per lo più bambini e donne, dopo un attacco israeliano su tre appartamenti” a nord-ovest di Gaza City, ha affermato il portavoce della Protezione civile, Mahmud Bassal.

Proteste a Gerusalemme

Intanto a Gerusalemme, manifestanti hanno bloccato alcune strade di fronte al complesso governativo protestando contro l’approvazione dell’ampliamento dell’operazione militare nella Striscia di Gaza.

Foto copertina © Hosny Salah – Pixabay