La fase 1 dei vaccini contro il coronavirus prosegue, anche se a ritmi lenti. Per numero di somministrazioni, l’Italia è al secondo posto in Europa, dietro alla Germania (che va verso quota 300 mila), ma finora nel nostro Paese i vaccinati sono 118 mila a fronte delle 470 mila dosi anti-Covid settimanali, già arrivate da 3 giorni.

Secondo i dati aggiornati al 3 gennaio, il Lazio, con 22.314 vaccinati, è la regione con il più alto numero in assoluto ed anche quella con la più alta percentuale di vaccinati (48,7%) sul numero di dosi consegnate (45.805). Nelle ultime posizioni della classifica è invece collocata la Lombardia che, a fronte di 80.595 dosi ricevute (il numero più alto tra le regioni) ha vaccinato poco più di 3mila persone, pari al 3,9%. Meno solo la Calabria (3,5%), la Sardegna (3,0%), il Molise (1,7%).

Il caso Lombardia. Il pessimo dato lombardo, nella regione più colpita dal covid, scatena la bufera politica e fa traballare la poltrona dell’assessore alla Sanità Gallera, scaricato di fatto dalla Lega con queste parole: “Le sue dichiarazioni non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia”. Il partito di Salvini non ha chiesto ufficialmente le dimissioni di Gallera, che è di Forza Italia, ma nella serata di ieri Roberto Anelli, capogruppo leghista in Regione Lombardia, ha detto: “Non sta né in cielo né in terra la scusante dei medici in ferie. Non possiamo ritardare le vaccinazioni con una giustificazione simile”.

I 3 vaccini per l’Europa

Le dosi acquistate, in teoria, sono sufficienti per tutti. L’Europa ha comprato 2,1 miliardi di dosi da sei ditte produttrici, ma arriveranno a rilento per tutto il primo trimestre del 2021 e tre ditte in particolare dovrebbero far uscire il continente dalla pandemia. Pfizer darà ai Paesi dell’UE (quasi mezzo miliardo di persone) 300 milioni di dosi per 150 milioni di individui. L’americana Moderna – finanziata con 2 miliardi di dollari dalla Casa Bianca – rifornirà il mercato americano e lascerà all’Europa 160 milioni di dosi residue. AstraZeneca, con 400 milioni di dosi, doveva rappresentare uno dei serbatoi principali del continente, ma la sperimentazione non è ancora conclusa e procede a rilento, anche se ha già avuto l’ok dal Regno Unito. In Europa, l’autorizzazione potrebbe arrivare per la fine di gennaio.

In foto: Alessandra Vergori, Alessandra D’Abramo, Omar Altobelli, Maria Rosaria Capobianchi e Claudia Alivernini.

La scorsa domenica, nel giorno del Vaccine Day europeo, i primi in Italia a ricevere il vaccino Pfizer sono stati la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini, l’operatore socio-sanitario Omar Altobelli e i due medici infettivologi, Alessandra Vergori e Alessandra D’Abramo, tutti dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma. “Vaccineremo il 70% degli italiani entro la fine dell’estate, l’obiettivo è di 140 mila vaccinazioni al giorno”, ha detto Franco Locatelli dell’Istituto Superiore di Sanità.