Vacanza: “Il fatto, la condizione di essere o di rimanere vacante”. Questo è il primo tra i significati che riporta il vocabolario Treccani, ma l’interpretazione del lemma rimane personale. Per alcuni il termine ha un’inevitabile parentela con “vacuum”, e il vuoto resta il bene primario da cercare in un periodo di sospensione delle attività quotidiane. Per qualcun altro la vacanza è un tempo pieno, fatto di lunghe nottate di festa e di nuovi incontri. Qualunque cosa significhi per voi, in questa lista troverete un libro adatto a farvi compagnia, e a portarvi lontano.

1 | Paolo Cognetti – Le otto montagne (Einaudi)
Le otto montagne sono luoghi dell’anima, ma hanno la concretezza di vette autentiche e tangibili, da scalare in un sentito percorso di formazione. Un passo dopo l’altro, lo scrittore milanese lanciato da Minimum Fax ha convinto la critica, gli addetti ai lavori e persino il pubblico, vincendo il premio Strega 2017 (anche nella categoria giovani) e il premio Off, che ha esordito quest’anno aprendo le votazioni a tutti. Dopodiché, ha annunciato di essere pronto a tornare alla sua baita in alta quota.

Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è piú niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte. Ecco come avrei dovuto rispondere a mio padre. Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa.

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2 | Remco Campert – Festa d’estate (Elliot)
Questo è un paese per giovani, sembrano dirci i bohémiens protagonisti di Festa d’estate, un libro agile e sfrontato come un adolescente. Qui persino gli anziani hanno un’occasione di tornare ai loro anni verdi, ma non si può esigere che i ragazzi rinuncino alle follie della loro età. Una girandola di amori, bravate, tradimenti, bevute, discorsi sull’arte e sul futuro, che culmina nell’ultima di una lunga serie di feste in città. Perché in vacanza non ci è andato nessuno. “È fuori moda andare in vacanza. Tutti sono già stati dappertutto”. Un piccolo classico della letteratura olandese dei primi anni 60, da divorare in una giornata d’agosto in cui ci si sente audaci. 

Mees era alla finestra e vide il ragazzino a meno di due metri da lui, appeso all’ombrello, volteggiare lento e solenne e atterrare illeso in giardino.
«Un miracolo».
Mees sollevò il bicchiere rivolto al ragazzino, che chiuse l’ombrello e accennò un inchino.
Mees si voltò, abbracciò la festa con lo sguardo e cominciò a ridere. Una sensazione di felicità, intensa come non l’aveva mai provata prima, lo pervase e lo riconciliò con quasi tutto.

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3 | Neil Gaiman – L’Oceano in fondo al sentiero (Mondadori)
Ci sono luoghi che divengono possibili solo durante l’infanzia, radici che affondano in recessi così bui da rimanere sempre sepolte, e stagni che possono diventare oceani, quando si ha il coraggio di ripercorrere i sentieri della memoria. Un uomo di mezz’età ritorna nel Sussex per un funerale, e trova ad aspettarlo il ricordo di tre donne straordinarie, che cambiarono per sempre la sua vita di bambino. Un romanzo fantastico in cui i mostri sotto il letto hanno volti reali, e l’amicizia si tinge di un amore sconfinato, che somiglia alla magia.

«Oh, i mostri hanno paura sì», disse Lettie. «È per questo che sono mostri. Quanto agli adulti…». Smise di parlare, si grattò il naso lentigginoso con il dito. Poi: «Adesso ti dico una cosa importante. Nemmeno gli adulti, dentro, hanno l’aspetto da adulti. Fuori sono grandi e grossi, sventati e sicuri di sé. Dentro, invece, hanno l’aspetto di sempre, quello che avevano alla tua età. La verità è che gli adulti non esistono».

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4 | George Saunders – Nel paese della persuasione (Minimum Fax)
Mentre ci scopriamo a fissare catatonici il nostro nuovo iphone, sarà salutare prendersi una pausa con uno dei libri di George Saunders. Il maestro del racconto ci conduce appena oltre la soglia del futuro, in un luogo in cui un’intera generazione viene cresciuta a merendine e pubblicità, tanto da non avere ricordi propri. La tecnologia viene impiantata sottopelle, i neonati possono parlare prima del tempo, e la mancata “celebrazione” delle preferenze d’acquisto è un reato; ma ci si ritrova comunque a sorridere grazie all’inquietante vena umoristica dell’autore, e ai suoi altrettanto originali momenti di speranza.

Quanto a Teddy, mentre scrivo è quasi mezzanotte, e lui sta ballando il tip-tap nella stanza di sopra. Sembra un uccello il nostro nipotino, è capace di guardare un musical quindici volte di fila. (…) Non somiglia a nessuno, non si comporta come nessuno, veste sempre più sgargiante, di notte inventa le coreografie con i soldatini di plastica, è fuori da ogni schema e non ha amici, ma il cuore mi dice che un giorno combinerà qualcosa di bello.

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5 | Alex Garland – L’ultima spiaggia (Bompiani)
In molti conoscono The Beach – il film di Danny Boyle con Leonardo di Caprio – ma, come spesso accade, il libro merita un discorso a sé. Ritratto di una generazione che oggi si confronta dolorosamente con la maturità, L’ultima spiaggia ha un protagonista britannico, e una storia ancora attuale. Richard è uno di quei ragazzi che mollano tutto in cerca di un posto al sole, e finiscono per doversi confrontare con lo stesso cuore di tenebra da cui erano fuggiti. Un tema che non risulta certo nuovo nella letteratura anglosassone, ma che qui ha diversi bonus inclusi nel pacchetto: video game, una bella ragazza francese e una distesa di marijuana.
L’unico problema è che vi toccherà procurarvi una mappa delle poche biblioteche che ancora lo hanno in catalogo, oppure farvelo prestare da un altro “viaggiatore”. Un libro perfetto per chi è in cerca di una località balneare per gente che odia le località balneari.

Difficile immaginare una prigione costruita con mura più imponenti, anche se era altrettanto arduo identificare con una prigione quel posto incantevole. Oltre alla bellezza della laguna c’era la sensazione di protezione emanata proprio da quelle alture – mura di un castello inverso, sprofondato anziché sopraelevato.

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6 | Antonio Tabucchi – Notturno indiano (Sellerio)
L’autore ci avverte che “questo libro, oltre che un’insonnia è un viaggio”. Un viaggio nell’India della spiritualità e del mistero, sulle tracce di un amico che non vuole essere ritrovato. In bilico tra il racconto lungo e il romanzo breve, Tabucchi ci ricorda quanto sia facile perdersi in India, tessendo atmosfere sospese, da cui solo a tratti filtra il degrado per cui le strade di Mumbai sono tristemente famose. Anche questo libro è stato portato sul grande schermo, in una pellicola di Alain Corneau. Noi vi consigliamo di tenerlo sul comodino, per le notti in cui fa troppo caldo per dormire.

«Vuoi conoscere il tuo karma? Ci vogliono solo cinque rupie».
«D’accordo», dissi io, «domandalo a tuo fratello».
(…) Quando ebbero finito di discutere il ragazzo si volse verso di me con aria afflitta.
«Allora?», chiesi io, «posso saperlo?».
«Mi dispiace», disse lui, «mio fratello dice che non è possibile, tu sei un altro».

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7 | Erin Morgenstern – Il circo della notte (Rizzoli)
Leggero e incantevole, anche questo romanzo inizia negli Stati Uniti fin de siècle, ma caracolla in giro per il mondo come una festa mobile. Il circo della notte riempie gli occhi senza affaticare il cuore, costruendo un immaginario coreografico e affascinante, man mano che i protagonisti si avvicinano alla sfida finale. Leggendo, non si può fare a meno di ripensare alla serie cult di HBO – Carnivàle – ma senza che vengano evocate le stesse atmosfere drammatiche. Perché questo circo non ha niente di davvero oscuro, anche se apre i battenti solo quando tramonta il sole.

le Cirque des Rêves
Alcuni sorridono, altri si accigliano interrogando chi sta loro intorno. Un bambino accanto a te dà uno strattone alla manica della madre, chiede che vuol dire.
«Il Circo dei Sogni» è la risposta.
Poi i cancelli di ferro si aprono con un sussulto, quasi spinti da volontà propria. In un abbraccio verso l’esterno che invita la folla all’interno.
Adesso il circo è aperto.
Adesso puoi entrare.

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8 | Eleanor Catton – I luminari (Fandango)
Ancora la stessa epoca ma altre ambizioni, per il romanzo della giovane autrice premiata con il Man Booker Prize nel 2013. Una costellazione di personaggi, una struttura a orologeria e una lingua colta e raffinata distinguono I luminari dalla massa della letteratura di genere. Siamo a Hokitika, una città nuova di zecca, che cresce insieme alla corsa all’oro sulle coste della Nuova Zelanda. L’autrice ci conduce con sicurezza nella vastità della sua opera, tra apparizioni, misteriosi omicidi e gentiluomini naufragati all’altro capo del mondo. 

«La maggior parte dei ragazzi tiene un piede sulla nave, per così dire. Fanno ritorno in patria non appena hanno messo da parte un po’ di polvere. Che cosa fanno? Si comprano una vita, si trovano una donna, si sistemano… e poi che cosa sognano? Che cosa desiderano? Te lo dico io: i giacimenti! Vogliono tornare al periodo in cui potevano tenere l’oro tra le mani! In cui non facevano che parlare della casa che avevano lasciato. Delle loro madri. Dello Yorkshire pudding. Della vera pancetta. E di tutto il resto».

Video: Nautiluss – Lonely Planet

Il logo della Ghostly International è divenuto sinonimo di alcuni dei più interessanti progetti di musica elettronica indipendente al crocevia con altre arti. Due su tutti: Tycho, che raddoppia la propria attività come fotografo e grafico con il nome di ISO50, e la colonna sonora di Hohokum, un art-game che fonde l’esperienza estetica con quella musicale. Lonely Planet è uno dei brani della compilation nata dalla collaborazione con Adult Swim, e disponibile per il download gratuito.

 

Photocredits
Temple of Dawn: aood; East Sussex at dawn: fabricat; Le otto montagne: Strega OFF