I Socialisti oltre il 43% si confermano alla guida del Paese: un trionfo inatteso per l’ex sindaco di Lisbona. Avanza l’estrema destra, sconfitta la sinistra radicale, ex alleata di governo.

Il Portogallo non volta pagina e resta a sinistra. Il premier Antonio Costa ha superato l’ennesina crisi e ha vinto le elezioni 2022. Il governo era ‘scivolato’ sull’approvazione della legge di bilancio e la vittoria era tutt’altro che scontata. Abbandonato a ottobre dai suoi ex alleati della sinistra radicale, una crisi che ha innescato il voto, Antonio Costa potrà disporre della maggioranza assoluta, garantendosi la possibilità di governare il Paese senza l’accordo con il Partito Comunista e il Bloco de Esquerda.

Foto: facebook.com/antoniolscosta

Il Partito Socialista di Costa, che governa dal 2015, ha superato il 42%. Sotto il 30% restano i conservatori del Partito socialdemocratico, guidati da Rui Rio e che i sondaggi davano invece testa a testa con i socialisti. In grande crescita è l’estrema destra di Chega che passa da 1 a 12 seggi con il 7% dei voti, ma comunque molto lontana da socialisti e conservatori. Crolla invece il Partito Comunista e il Bloco de Esquerda, entrambi sotto il 5%: una vera e propria debacle.

Divenuto un simbolo della lotta all’austerity nell’Unione europea, il premier era salito al potere nel 2015, trovando un Paese sull’orlo del baratro dopo la dura crisi economica e finanziaria che l’aveva colpito. Il “modello Costa” è stato premiato per il buon andamento economico del suo Paese durante gli ultimi anni, con un tasso di crescita superiore a quello degli altri paesi europei. Il popolo portoghese ha premiato anche la gestione della pandemia da parte del governo e il Paese registra oggi il più alto tasso di vaccinazione d’Europa.

Costa, che aveva definito questa tornata elettorale come “la più importante della storia della politica portoghese”, ora può esultare e pensare a come investire i miliardi del Next Generation dell’Unione europea. Già pronto un piano per le infrastrutture e uno per le imprese: Lisbona dovrà gestire un pacchetto da 16,6 miliardi di euro, di cui 13,9 miliardi di sussidi.