Scontri, violenze e lacrimogeni. A Roma ieri è stata una giornata di caos. La protesta degli ambulanti schierati contro la direttiva Bolkestein ha incontrato quella dei tassisti che contestano l’emendamento Lanzillotta al decreto Milleproroghe che accusano di favorire il concorrente Uber e gli abusivi. Per il settimo giorno consecutivo i tassisti hanno incrociato le braccia e solo ieri in serata è stato raggiunto l’accordo con il Governo e il ministro Graziano Delrio che ha promesso nuove norme entro 30 giorni in cambio della fine della protesta. Una proposta accettata dalle 21 sigle sindacali dei tassisti. In piazza c’era anche la sindaca di Roma Virginia Raggi che ha dichiarato di essere al loro fianco, per poi condannare le violenze, in un post pubblicato su twitter.

Gli scontri sono andati avanti per tutta il pomeriggio e la serata di ieri, davanti a Montecitorio, a Largo del Nazareno – a pochi passi dalla sede del Pd, e per le strade della Capitale. Indignano sul web le immagini dei saluti romani e dei militanti dell’estrema destra – forse infiltrati nel corteo – muniti di caschi e perfino tirapugni.  Dei quattro fermi di polizia, due uomini sono militanti di Forza Nuova. E se i tassisti portano a casa la promessa di accordo con il Governo Gentiloni, chi ottiene una pubblicità a costo zero è Uber che registra un vero e proprio boom di download. Secondo i dati di Appannie, il sito che monitora i download di tutte le applicazioni, nei cinque giorni di protesta da parte dei tassisti, si sono moltiplicate le registrazioni a Uber, come si evince dal grafico.