Andrea Camilleri si è spento mercoledì 17 luglio nell’Ospedale Santo Spirito di Roma, in seguito ad un arresto cardiaco, a 93 anni. Ci lascia una produzione letteraria immensa e preziosa come poche. Il padre del Commissario Montalbano è stato uno dei più grandi scrittori contemporanei.

Andrea Camilleri era un uomo di immensa cultura e un grande maestro. Apprezzato in tutto il mondo, la sua fama è legata soprattutto alla creazione del commissario interpretato in Tv da Luca Zingaretti. Nei suoi romanzi parlava di tutti noi e dell’umanità. Non ha mai smesso di denunciare le ingiustizie e le nefandezze dei nostri giorni, raccontando le contraddizioni del presente e della sua Sicilia, in cui è nato e sempre presente nei suoi scritti.

LE FRASI PIU’ BELLE

Di frasi memorabili Camilleri ne ha lasciate parecchie, disseminate nei romanzi e nelle interviste. Parole che ci parlano della sua saggezza e della sua grande ironia. Noi lo ricordiamo con le sue frasi più celebri ed amate.

La perdita della solidarietà dell’uomo con l’uomo è gravissima, sta cambiando il nostro dna e non so spiegarmene le ragioni. (da Il Sole 24 ore)

Non basta leggere, bisognerebbe anche capire. Ma capire è un lusso che non tutti possono permettersi. (da Segnali di fumo)

Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre. (da Un mese con Montalbano)

Gli italiani non amano sentire le voci libere, le verità disturbano il loro cervello in sonnolenza perenne, preferiscono le voci che non danno loro problemi, che li rassicurano sulla loro appartenenza al gregge.

Mettiamola così: il tempo è una giostra sempre in funzione. Tu sali su un cavalluccio o un’automobilina, fai un bel po’ di giri, poi, con le buone o con le cattive, ti fanno scendere. (da Segnali di fumo)

Era l’insonnia della vecchiaia, quella che notte dopo notte ti condanna a stare vigliante, a letto o in poltrona, a ripassarti la tua vita minuto per minuto, a ripatirla sgranandola come i grani di un rosario. (da La paura di Montalbano)

Forse, senza saperlo, stiamo combattendo la prima guerra globale degli anni duemila. Una guerra che non usa più armi, che non bombarda né fa esplodere atomiche, che non provoca morte ma produce fame, disoccupazione, scontro sociale, impoverimento, insomma riduce sul lastrico i perdenti. (da Segnali di fumo)

La notte cambia odore ogni ora che passa. (da L’odore della notte)

Una nuvolaglia bassa e densa cummigliava completamente il cielo come se fosse stato tirato un telone grigio da cornicione a cornicione, foglia non si cataminava, il vento di scirocco tardava ad arrisbigliarsi dal suo sonno piombigno, già si faticava a scangiare parole. (da La forma dell’acqua – Il Commissario Montalbano)

Che paìsi era quello indove un ministro che era stato ’n carrica ’na vota aviva ditto che con la mafia bisognava convivere? (da Una voce di notte)

Scrivo perché dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti. Scrivo perché così mi ricordo di tutte le persone che ho amato. Scrivo perché mi piace raccontarmi storie. Scrivo perché mi piace raccontare storie. Scrivo perché alla fine posso prendermi la mia birra. Scrivo per restituire qualcosa di tutto quello che ho letto”. (da Che tempo che fa)

Non voglio morire male, non voglio avere il pessimismo, voglio morire con la speranza che i miei figli, i miei nipoti, i miei pronipoti vivano in un mondo di pace. Bisogna che i giovani si ribellino… Non disilludetemi. (da Che tempo che fa)