L’arte urbana, pubblica, di strada è ormai patrimonio collettivo in tante nostre città. Roma è considerata da alcuni anni una delle capitali della street art ed ora la Città Eterna rende omaggio a sei artisti che hanno contribuito a costruire le basi da cui è nato tutto questo. La galleria Wunderkammern conclude la programmazione del 2017 della sua sede romana con la mostra Long live the revolution degli artisti Tomaso Binga, Paolo Buggiani, Richard Hambleton, Keith Haring e Ken Hiratsuka. Dal 2 dicembre al 20 gennaio, le opere dei sei artisti rievocano l’immaginario newyorkese degli anni 70 e 80. Il tema è la Rivoluzione che sovverte l’ordine statico, motore del lavoro di tutti gli artisti in mostra. Le opere esposte  sono pensate per stupire lo spettatore, sorprenderlo fino a condurlo alla consapevolezza che il cambiamento è necessario.

Keith Haring, Subway drawings.

L’esigenza della rivolta non può che essere innanzitutto estetica e non può che transitare attraverso le porte dell’arte. I sei maestri hanno segnato la storia dell’arte contemporanea a tutti gli effetti, grazie alla loro volontà di uscire fuori dagli schemi, andare oltre i medium convenzionali di arte e pittura. C’è l’America, l’ironia, il paradosso. Un mondo ricco di linguaggi e modalità creative nuove. FACE Magazine.it è tra i media partner della mostra.

Paolo Buggiani, Accensione di sole e nuvole, Erchie, 2016 (photo Cinzia Sarto).

GLI ARTISTI

Tomaso Binga è il nome d’arte di Bianca Pucciarelli in Menna. Nata a Salerno nel 1931, ha deciso di cambiare il proprio nome di battesimo in un nome maschile come atto provocatorio. Erano gli anni del femminismo nascente, una protesta per i privilegi indiscriminati degli uomini.

Paolo Buggiani è un artista italiano di origini toscane (Castelfiorentino, 1933). Trasferitosi a New York nel 1962, ha svolto lì la maggior parte della sua attività artistica. È divenuto un artista riconosciuto a livello internazionale per le sue installazioni di sculture infuocate e per la sua attività all’interno del movimento della street art.

Richard Hambleton è conosciuto per la serie “Shadowman”, silhouette umane dipinte a grandezza naturale, realizzate dall’artista schizzando vernice nera su centinaia di edifici newyorkesi e pensate per sorprendere i passanti. È considerato “il padrino della street art” insieme ai suoi contemporanei Keith Haring e Jean-Michel Basquiat.

Molto influente nel mondo nell’arte fin dagli anni ’80, Keith Haring è un artista americano tra i più noti ed amati a livello mondiale. Le soluzioni grafiche delle sue opere sono entrate nell’immaginario internazionale. Ha iniziato a realizzare i suoi disegni di graffiti nelle metropolitane e sui marciapiedi di New York. Haring ha dedicato gran parte del suo tempo a progetti pubblici, spesso portatori di importanti messaggi sociali.

Giapponese, stabile a New York dal 1982, Ken Hiratsuka è nato a Shimodate City. I suoi disegni sono labirintici e si prestano a infinite variazioni. Per lui, l’arte trascende le differenze di nazioni e di lingue. Le sue opere – di cui fanno parte sculture e monumenti pubblici – sono incluse in collezioni conservate in Finlandia e in Giappone.

A destra: Tomaso Binga 1976, courtesy Bianca Pucciarelli / a sinistra: Tomaso Binga durante una performance Lavatoio Contumaciale, 2005, courtesy Bianca Pucciarelli.

WUNDERKAMMERN
Via Gabrio Serbelloni 124, Roma
tel: +39 0645435662
ingresso libero
orario di apertura: martedì-sabato, 16-19. Per appuntamenti chiamare: +39 3498112973

www.wunderkammern.net