Silvio Berlusconi è morto lunedì mattina alle 9:30 all’ospedale San Raffaele di Milano. Aveva 86 anni. L’ex premier, leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset era malato da tempo di leucemia.

La Redazione

La sua vita imprenditoriale è cominciata nel 1964 con l’apertura del suo primo cantiere edile, a Brugherio. Poi la nascita di Fininvest, nel 1975: iniziava l’epopea dell’impero televisivo e finanziario che ha reso Silvio Berlusconi uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo. Il Milan, di cui è stato presidente, ha vinto cinque Champions e otto scudetti in trentuno anni. Poi la politica: da leader di Forza Italia, ha vinto tre elezioni e ha guidato quattro governi per il tempo record di nove anni.

La sua figura pubblica è stata probabilmente quella dell’uomo più divisivo di tutti: mito vivente per i suoi adulatori, il Cavaliere nero per i detrattori, perché il Caimano – il celebre protagonista del film di Nanni Moretti – è stato per quasi 30 anni al centro di scandali e inchieste, tra assoluzioni, prescrizioni e una condanna in via definitiva.

I processi

Ben 36 procedimenti giudiziari sono stati intentati contro di lui, con imputazioni varie, come lo sfruttamento della prostituzione minorile nella persona di Ruby Rubacuori, una delle tante partecipanti delle feste (poco) “eleganti” che ospitava nelle sue ville. Ma è stato accusato anche di corruzione, falso in bilancio, concussione, vilipendio all’ordine giudiziario, collusione con la mafia (con la condanna al carcere di uno dei suoi più grandi amici e compagni d’arme, Marcello Dell’Utri). Nei suoi confronti, anche l’accusa di aver ordito le stragi del 1993 per accelerare il proprio trionfo politico.

Il suo stuolo di avvocati, guidato dallo scomparso Nicolò Ghedini, lo ha sempre difeso con ogni mezzo, così è sempre stato assolto, prosciolto o comunque prescritto, grazie a cavilli, vizi di forma, prescrizioni o leggi ad personam. L’unica condanna con sentenza definitiva è stata quella per frode fiscale, che gli è costata una rapida defenestrazione dal Senato. L’ex Cavaliere ha poi avuto piena riabilitazione giudiziaria ed è tornato alla politica attiva, candidandosi e facendosi eleggere prima al parlamento europeo e poi di nuovo al Senato, dove ha ripreso il suo posto.

Gli scandali pubblici e privati

Nella sua vita, non sono mancati gli scandali pubblici e privati e i tradimenti (per i quali l’ex moglie Veronica Lario lo lasciò con una lettera aperta al quotidiano La Repubblica). Tra olgettine, Ruby e soubrette, Silvio Berlusconi sarà ricordato anche per le leggi ad personam: la prima riguarda il suo impero televisivo, nato con uno stratagemma per aggirare il divieto, la diffusione delle cassette registrate a una rete di tv locali, legittimato con un decreto legge da Craxi, suo amico e testimone delle nozze.
Nella sua storia politica, anche il celebre editto bulgaro, con cui epurò dalla Rai Santoro, Biagi e Luttazzi.
Ma la data più importante resta forse la sua prima grande sconfitta: il giorno in cui fu costretto a dimettersi, mentre l’Italia rischiava il default. Lo spread era oltre 500 punti, Merkel e Sarkozy ridevano in pubblico di lui e l’Europa rischiava di affondare insieme all’Italia.

Berlusconi lascia un patrimonio di oltre 4 miliardi di euro – tra Mediaset, il Monza, quote societarie e gli immobili – e un partito, Forza Italia, che in questi ultimi anni ha accumulato 100 milioni di euro di debiti e, senza il suo fondatore, ora rischia di scomparire.