Nel 2020 il delivery ha conosciuto un vero boom, mentre cresce il trend di clienti che optano per il cibo “ready to cook”.

Già da qualche anno anche in Italia si stava sviluppando piuttosto rapidamente il settore del delivery di cibo a domicilio, seppure in maniera molto controversa per vari aspetti che riguardano i rapporti lavorativi all’interno delle grandi società di consegna, e con l’avvento della pandemia le consegne a domicilio si sono rivelate un servizio essenziale per la sopravvivenza di alcune attività.

Da tanti anni siamo abituati a veder sfrecciare per le strade dei giovani ragazzi sul motorino, provvisti di borsa termica o box ancorato al veicolo stesso per portarci direttamente a casa le pizze. Questo è molto cambiato nell’ultimo periodo, passando da un servizio aggiuntivo per i clienti della singola attività ad un comparto industriale organizzato che come core business gestisce migliaia e migliaia di rider con l’ausilio delle ultime tecnologie.

Proprio dall’inizio del 2020 il delivery ha conosciuto un vero boom di richieste di cibo direttamente alla propria porta, con pochi gesti restando seduti sul divano. Un servizio che, secondo le rilevazioni del numero di ordini degli osservatori del settore, è cresciuto di oltre il 20% tanto da essere entrato stato di recente incluso nel paniere dei prezzi al consumo dell’Istat per il 2021.

Per una cena fra amici, perché si torna stanchi dall’ufficio e non si ha voglia di mettersi ai fornelli o perché si ha il desiderio di degustare qualcosa di esotico che non si sa preparare, il food delivery è in costante evoluzione. Infatti, si sta affermando il trend di clienti che optano per il cibo pronto da cuocere (o “ready to cook” per dirlo all’inglese): pietanze che hanno bisogno solo degli ultimi istanti di completamento della cottura, o tutti i singoli ingredienti esattamente pesati e suddivisi per realizzare da soli la ricetta su indicazioni del tutorial: video caricati su Internet che vedono i cuochi mostrare, passo dopo passo, la preparazione di quanto ricevuto.

Il sito Web SUNDT.it raccomanda il “ready to cook” per poter meglio controllare il reale apporto di nutrienti e le sostanze benefiche per la salute, come proteine, omega 3 e le importanti vitamine del gruppo B per la rigenerazione cellulare, che sono indispensabili e necessitano di integrazione in caso di squilibri alimentari o scelta di un regime vegano meno sapientemente bilanciato.

E proprio il vegano è uno di quelli più in ascesa, un po’ per moda e un po’ per il maggior bisogno di conoscenza delle tecniche di preparazione; grande la curiosità degli onnivori per i nuovi hamburger vegan. Resta sempre una certezza la domanda di pizza, un must per noi italiani e non solo.

Però fra le novità più in crescita c’è il poké hawaiano (piatto unico a base di pesce crudo), oltre alla conferma di gradimento del cibo messicano e della cucina greca. I piatti più ordinati a livello nazionale? Pizza, ça va sans dire, patatine fritte, involtini primavera, supplì, olive ascolane, riso alla cantonese, panino kebab, crocchette di patate, nigiri sake e ravioli cinesi alla griglia.