Dai viaggi allo sport, un patentino per i vaccinati: la proposta arriva dalle imprese del Turismo, ma anche dalle Regioni. E la Grecia lancia l’appello all’Ue.

Un vero e proprio lasciapassare che permetta alle persone già vaccinate contro il Covid-19 di viaggiare e far ripartire l’economia. Le proposte per un passaporto di immunità sono trasversali e guadagnano consensi. La Grecia ha chiesto all’Ue un certificato di vaccinazione europeo per rilanciare il turismo e la risposta non si è fatta attendere. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha aperto alla possibilità durante un incontro stampa con i media portoghesi: “Penso che sia importante. E, come ho detto, dobbiamo avere un requisito medico che dimostri che le persone siano state vaccinate”.

La patente di immunità la chiedono le Regioni, presso le quali sta guadagnando consensi con Zaia e Fontana tra i primi a proporla, ma anche le imprese del Turismo. Alberto Corti, responsabile del settore turismo di Confcommercio, evidenzia l’esempio delle compagnie aeree extra Ue e Francesco Gatti, presidente di AssoHotel, ha auspicato che il patentino possa far ripartire anche le attività ancora di fatto sospese, come spa e convegni.  L’industria turistica sarebbe la prima ad approvare un simile provvedimento che favorirebbe il ritorno più rapido alla normalità in un settore tra i più piegati dalla crisi, con alberghi e tour operator fermi da quasi un anno.

Anche l’Oms sta valutando una proposta di certificato internazionale digitale. I beneficiari potrebbero essere, così,  non solo il turismo ma tutti i settori in questo momento fermi, come la ristorazione, lo sport, la musica, la cultura. Per tutti, l’obiettivo è ripartire appena possibile.

Ma come potrebbe funzionare un passaporto sanitario? La risposta arriva da un progetto sviluppato tra Stati Uniti, Svizzera, Giappone e Cina, con il lancio di CommonPass, una app per certificare il proprio stato di salute in vista di spostamenti aerei. Sviluppata da The Common Project, associazione non profit che si occupa di sviluppare tecnologie per la salute e il welfare, permetterebbe così di viaggiare in sicurezza, già a partire dalla prossima primavera.