Fino al 17 novembre, la 39esima edizione del festival presenta oltre 100 spettacoli tra musica, danza, teatro, arti digitali, per 300 repliche e 700 artiste e artisti provenienti da tutto il mondo, in 20 spazi della Capitale.
Di Mauro Orrico
Con il prestigioso Ballet de l’Opéra de Lyon diretto da Cédric Andrieux si è aperta, il 4 e 5 settembre al Teatro dell’Opera, l’edizione 2024 di Romaeuropa Festival. Le due applauditisse coreografie – “BIPED” di Merce Cunningham e “Mycelium” di Christos Papadopoulos – hanno dato il via alla 39esima stagione di un festival divenuto ormai patrimonio storico della Capitale, che torna a disegnare uno “spazio aperto”, un luogo di condivisione e sperimentazione, immaginazione e meraviglia, scoperta dei nuovi linguaggi e del patrimonio culturale italiano e internazionale, a Roma dal 4 settembre al 17 novembre.
«Dialogo, confronto, incontro costituiscono la trama del nostro Festival e lo rendono possibile. Sono le parole e le azioni concrete che rendono vive le opere degli artisti e che condividiamo con una rete straordinaria di collaborazioni a Roma, in Italia, in Europa e nel mondo, che è quanto di più prezioso abbiamo in questo momento», afferma Fabrizio Grifasi, direttore generale e artistico del festival.
La scena internazionale
La proposta internazionale del Ref 2024 guarda all’Europa e al mondo, lasciando incontrare una pluralità di narrazioni e prospettive. L’Auditorium Conciliazione ospita il ritorno al festival Romaeuropa di Sasha Waltz & Guests con Beethoven 7: tredici danzatrici e danzatori della sua compagnia si confrontano con l’integrale della “Sinfonia n.7″ di Ludwig van Beethoven e con una nuova composizione appositamente commissionata a Diego Noguera (13 – 14 Settembre).
La compagnia fiamminga Berlin (attualmente alla guida di NTGent dopo Milo Rau) con la sua estetica sospesa tra teatro, cinema e installazioni video, realtà e finzione, partecipa al festival con due spettacoli: Zvizdal – Chernobil So Far So Close e The making of Berlin (entrambi il 21 e 22 settembre).
Tornano sul palco del Teatro Argentina, grazie alla co-realizzazione con Fondazione Teatro di Roma, i franco-catalani Baro d’evel per costruire il loro Qui Som? (Coproduzione REF, 26, 27 settembre). Il regista Amos Gitai con il suo House, (8, 9, 10 ottobre) raduna sul palco del Teatro Argentina (per una co-realizzazione con Fondazione Teatro di Roma) attori e musicisti da tutto il Medio Oriente per costruire un dialogo tra lingue, origini e tradizioni musicali. Danza e musica s’incontrano ancora nelle opere del coreografo fiammingo Jan Martens che presenta il suo Voice Noise (Coproduzione REF; 12,13 ottobre).
Il francese Noé Soulier (attuale direttore del CNDC – Angers) in Close Up (16 ottobre) fa incontrare la sua ricerca coreografica con le note delle composizioni di J.S. Bach eseguite dal vivo dall’Ensemble il Convito diretto da Maude Gratton.
Gorges Ocloo con Opera Ballet Flanders firma un’opera di teatro musicale per raccontare la storia di Nana Yaa Asantewaa e la sua lotta di resistenza contro il colonialismo inglese: The Golden Stool è in scena al Teatro Argentina (18 Ottobre).
Provengono dal Marocco il coreografo e danzatore Taoufiq Izeddiou che in Hors du monde (26, 27 ottobre) si confronta con il rituale Sufi e il Groupe Acrobatique de Tanger che, in FIQ! (Svegliati!) (12, 13, 14 novembre) costruisce un ritratto del Paese visto dalle nuove generazioni tra acrobazie, break-dance, taekwondo e freestyle.
Dall’America Latina, tra documentazione e finzione, arriva la nuova produzione della compagnia messicana Lagartijas Tiradas al Sol, Centroàmerica, (2, 3 novembre). La coreografa brasiliana ritrae in Zona Franca (coproduzione REF, 9,10 novembre) paesaggi e frammenti di vita in una festa in cui si mescolano le numerose tradizioni coreografiche che animano il suo Paese. La vita amorosa di coppie di anziani tra i 74 e i 102 anni è, invece, al centro de La vie secrète des vieux (9, 10 novembre) del regista Mohamed El Khatib. A Villa Medici arrivano la nuova coreografia della sudafricana Robyn Orlin con Garage Dance Ensemble (16, 17 novembre) e la pièce aCORdo di Alice Ripoll (8 novembre).
La scena italiana
Come sempre Romaeuropa dedica ampio spazio alla scena nazionale che si incarna in una molteplicità di percorsi, tra i movimenti delle nuove generazioni e le grandi icone della cultura nazionale.
Dopo dodici anni dal suo debutto, la compagnia CollettivO CineticO diretta da Francesca Pennini riallestisce age 2024 (28, 29 settembre), radunando sulla scena un nuovo cast di adolescenti, per dare vita al ritratto di un campione di umanità e fotografare i cambiamenti culturali degli ultimi dieci anni. La danzatrice e coreografa è inoltre protagonista della pièce O+< Scritture viziose sull’inarrestabilità del tempo (25 settembre) presentato dal MAXXI.
Una storia di crisi familiare ed economica è invece quella raccontata in Il disperato dalla regista Marleen Scholten (24, 25 settembre). A un’icona dell’italianità popolare, come quella di Alberto Sordi, si rivolge, la compagnia Frosini/Timpano in Tanti Sordi – Polvere di Alberto (dal 3 al 6 ottobre). La regista Lisa Ferlazzo Natoli, con la sua compagnia lacasadargilla, fa proprio il testo della giovane drammaturga Rosalida Conti, Uccellini (dal 9 al 13 ottobre). È la storia di una famiglia, questa volta alle prese con la morte di un figlio, quella raccontata in Dear Son (10 ottobre), dal duo di coreografi e danzatori Simone Repele e Sasha Riva per la prima volta nel programma del REF.
Notte Morricone (24, 25, 26 ottobre) è un omaggio al grande compositore italiano firmato dal coreografo Marcos Morau per i danzatori di Aterballetto e presentato al Teatro Argentina.
Ad ottobre, al Teatro Vascello in corealizzazione con La Fabbrica dell’Attore arrivano: Licia Lanera con Altri Libertini (15, 16 ottobre) di Pier Vittorio Tondelli; Martina Badiluzzi con Cime tempestose (19, 20 ottobre) di Emily Brontë; Giorgina Pi e la sua compagnia Bluemotion portano in scena Roberto Zucco (25, 26, 27 ottobre) di Bernard Marie Koltès; Daria Deflorian adatta La Vegetariana (dal 29 ottobre al 03 novembre) della coreana Han Kang; Massimiliano Civica si cimenta in Capitolo II di Neil Simon (dal 12 al 17 novembre).
Sono teoria quantistica e ricordi personali a dialogare in Rette parallele del regista e attore Oscar De Summa (5, 6 novembre) e torna al Festival, nell’ambito di una nuova partnership siglata con il Teatro Ateneo dell’Università La Sapienza anche Claudia Castellucci con Sahara, (8, 9 novembre) insieme alla sua compagnia di movimento Mòra.
Il Mattatoio
Alla creatività emergente è dedicata la programmazione della Pelanda al Mattatoio, grazie alla collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo.
Curata da Giulia Di Giovanni e Matteo Antonaci, LineUp! (26-28 ottobre) continua a indagare le tendenze della canzone italiana tra cantautorato, pop e avant-pop e presenta, tra gli altri, la cantautrice e polistrumentista Any Other, i ventenni palermitani Santamarea, il collettivo Thru Collected, la romana Coca Puma, il cantautore, musicista e produttore napoletano Tripolare, e ancora AKA5HA e il duo So Beast.
Un’immersione nelle culture digitali è quella proposta dalla sezione Digitalive (11-13 ottobre), curata da Federica Patti, che incrocia percorsi musicali, coreografici e virtuali mentre Anni Luce, a cura di Maura Teofili (02-06 novembre), porta in scena la generazione under 30 del teatro italiano con il progetto Powered By REF e gli spettacoli di Pietro Giannini, Giulia Scotti e Claudio Larena.
Si rivolge ai coreografi emergenti la call DNAppunti Coreografici, la cui finale è parte del programma della sezione Dancing Days (17—20 ottobre) a cura di Francesca Manica. In programma: Lara Barasacq, Ioanna Paraskevopoulou, Chara Kotsali, Stefania Tansini, Benjamin Khan, Marie Caroline Hominal & David Hominal e Giorgia Lolli.
La musica di Romaeuropa
Tanta musica accompagna il lungo percorso di Romaeuropa 2024. Letteratura, poesia e musica s’intrecciano in Bello Mondo (24 settembre) di Mariangela Gualtieri, Uri Caine e Paolo Fresu al Teatro Argentina e ne L’ultimo viaggio di Sindbad (dal 16 al 23 ottobre), tratto dall’omonimo testo di Erri de Luca, della compositrice italiana Silvia Colasanti al Teatro Dell’Opera.
All’Auditorium Parco della Musica, la band culto tedesca Einstürzende Neubauten inaugura la tournée italiana del suo ultimo album Alien Pop Music (01 ottobre) e Trentemøller (09 novembre) presenta dal vivo i suoi più recenti progetti musicali.
Gli artisti fiamminghi Paul Boereboom e Leon Rogissart in Ascension VR (dall’11 al 13 ottobre) costruiscono uno spazio dedicato all’ascolto e alla meditazione coniugando al paesaggio digitale l’esibizione live del soprano Marie van Luijk, mentre il Centro di Ricerca Tempo Reale (dall’11 al 13 ottobre) fondato da Luciano Berio dà vita a un concerto per calcio-balilla e musica elettronica agito e partecipato dal pubblico e da giocatori agonisti.
Filippo Andreatta insieme all’ensemble Sentieri Selvaggi porta in scena in Nuvolario (20 ottobre), il capolavoro di Steve Reich Music for 18 Musicians per dar vita a uno spettacolo musicale di cui sono protagonisti elementi effimeri come le nuvole e il respiro.
Il teatro musicale continua a essere frontiera di ricerca, spazio aperto all’incrocio tra i linguaggi: nè è un esempio The Golden Stool (18 ottobre) del regista fiammingo di origini ghanesi Gorges Ocloo.
Ref2024 per l’infanza
Kids & Family (08-17 novembre) è un vero e proprio festival nel festival a cura di Stefania Lo Giudice, con musica, teatro e nuovo circo dedicato all’infanzia. La Pelanda del Mattatoio diviene così il centro della creatività per i più piccoli e le loro famiglie. Qui si susseguono le divertenti proposte musicali di OORKAAN e Music Impulscentrum, gli spettacoli sospesi tra danza e teatro di Bontehond e La Mecanica e il playground con giochi d’artista, cinema e laboratori interamente curato da Tombs Creatius.
Il closing
La chiusura della 39esima edizione del Romaeuropa Festival è dedicata a Ryuichi Sakamoto il 17 novembre, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica: ad Alva Noto e Christian Fennesz il compito di spostare l’attenzione sul suo repertorio elettronico attraverso la presentazione di nuovi brani ispirati alla collaborazione che le due icone della musica internazionale hanno avuto con il compositore.
Romaeuropa Festival è realizzato grazie ai sostegni del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Camera di Commercio di Roma. E anche quest’anno la RAI è Main Media Partner del festival.
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