“Mia moglie è dovuta entrare a casa scortata dalla polizia, era terrorizzata. Poi si è dovuta stendere a terra, tremava. Eravamo senz’acqua e senza cibo in casa e avevamo paura a scendere”. Con queste parole, Imer ha raccontato quanto sta succedendo a Casal Bruciato, nella periferia romana. L’uomo è il padre della famiglia bosniaca assegnataria di un alloggio popolare a Casal Bruciato, costretta a vivere barricata in casa da giorni a causa delle proteste di Casapound.

Il movimento neo fascista (che occupa abusivamente un enorme stabile nel centro di Roma, ndr.) contesta l’assegnazione, avvenuta regolarmente. Minacciata e contestata, la sindaca Viginia Raggi è stata scortata all’uscita dell’abitazione e ha così difeso il provvedimento: “l’assegnazione è regolare e la famiglia resterà qui”. La prima cittadina di Roma ha dovuto incassare l’irritazione di Luigi Di Maio, contrario alle parole spese in difesa della famiglia di origini rom. La sindaca ha ottenuto però il sostegno del Pd, della sinistra e del mondo dell’associazionismo e del volontariato, laico e cattolico.

Durante la contestazione, i manifestanti hanno urlato insulti vergognosi alla ragazza, davanti alla figlia di 2 anni, terrorizzata, come si vede nelle immagini.

La famiglia è entrata in casa, scortata dalla polizia, mentre un ragazzo ha urlato alla madre: “Ti stupro” (per poi negare di aver detto quella frase). Altri hanno minacciato di morte la famiglia dicendo: “Vi bruciamo tutti”.
Ora la Procura di Roma indaga: un fascicolo di indagine è stato aperto sui fatti avvenuti nei giorni scorsi a Casal Bruciato. Il reato per cui si procede è propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, così come sancito dall’ articolo 604 bis del codice penale.

Le immagini, vergognose, hanno fatto il giro della rete e di ogni Tg, mettendo in rilievo l’ennesimo contrasto tra il M5S e il ministro degli interni Matteo Salvini, da settimane impegnato in feste e comizi per la campagana elettorale. Il vicepremier leghista ha condannato le violenze “da qualunque parte arrivino”, annunciando la preparazione di un “dossier – rom”. Parole giudicate ambigue dallo scrittore Roberto Saviano che su facebook ha detto: “Si ha l’impressione che cerchi di non indispettire i cani feroci di Casapound, squadristi che minacciano donne e bambini”.

Dopo le contestazioni dell’estrema destra, i movimenti antifascisti sono scesi in piazza mentre genitori e insegnanti della scuola frequentata dalla bambina hanno organizzato turni di notte per difendere la famiglia. Una piccola luce, in una brutta vicenda, una pagina molto triste per tutta Roma.