Dopo le bombe su Rafah e sull’ospedale di Nasser di Khan Yunis, anche la scuola dell’UNRWA di Gaza, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, è stata totalmente distrutta dalle bombe israeliane.

La Redazione

L’UNRWA, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi che fornisce servizi umanitari, è finita nel mirino di Tel Aviv dopo le dichiarazioni di Israele sul coinvolgimento di alcuni dei suoi dipendenti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre. Così le bombe israeliane hanno distrutto totalmente la scuola dell’Unrwa a Gaza.
Intanto peggiorano sempre di più le condizioni dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza. Medici Senza Frontiere ha reso noto via X (ex Twitter) che secondo le Nazioni Unite 200 pazienti sono bloccati nell’ospedale Nasser a Khan Younis senza cibo e acqua. L’ospedale è stato colpito pochi giorni fa dall’esercito israeliano. “Siamo preoccupati per le loro condizioni e chiediamo che lascino l’ospedale in sicurezza. I nostri team nell’ospedale al-Aqsa e in quello indonesiano di Rafah sono pronte a curarli”, ha scritto MSF.

I palestinesi uccisi finora sono quasi 29 mila, di cui 12.300 sono minorenni. I feriti sono 68 mila. La ricostruzione della Striscia devastata da 132 giorni di guerra — calcolano le Nazioni Unite — costerà almeno 20 miliardi di dollari, «se il conflitto finisse adesso».

La strage di Rafah

Lo scorso sabato, l’esercito israeliano ha bombardato Rafah, dove si trovano 1,4 milioni di sfollati palestinesi fuggiti dalle altre città della Striscia. La città di Rafah era considerata “sicura”. I morti sono stati oltre cento. Per Hamas, si è trattato di un “orribile massacro contro civili indifesi e bambini, donne e anziani sfollati”.

Foto copertina: Mohammed Ibrahim – Unsplash