Nella giornata più importante delle primarie dei Repubblicani e dei Democratici non ci sono state sorprese. Gli stati al voto erano 15: Trump e Biden hanno vinto quasi ovunque.

La Redazione

A novembre, l’America torna al voto per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti. Il “Super Tuesday” è il giorno in cui si vota in più stati contemporaneamente, per le primarie dei Repubblicani e dei Democratici . Gli elettori dei due grandi partiti scelgono così il loro candidato. Quest’anno gli stati erano 15, oltre al territorio delle Samoa Americane. Il Super Tuesday era molto atteso perché in questa giornata viene assegnato circa un terzo dei delegati totali. Come da previsioni, il presidente Joe Biden ha vinto nelle primarie dei Democratici e l’ex presidente Donald Trump in quelle dei Repubblicani.

Le uniche due eccezioni sono state per i Repubblicani il Vermont, dove Nikki Haley a sorpresa ha battuto (di poco) Trump, e per i Democratici le isole Samoa Americane dove uno sconosciuto imprenditore Maryland, Jason Palmer, ha sconfitto Biden. La sconfitta del presidente però è irrilevante perché le Samoa Americane sono un territorio e non uno stato, i suoi cittadini non votano alle elezioni di novembre, ma possono votare alle primarie inviando 11 delegati, ovvero coloro che nelle “convention” estive sceglieranno il candidato di ogni partito alle elezioni presidenziali. Nel caso delle isole Samoa, Palmer ha ottenuto 4 delegati e Biden 2.

Per i Repubblicani c’erano in palio 865 delegati, mentre per i Democratici erano 1.420. Trump e Biden li hanno vinti quasi tutti.
Tra i temi decisivi su cui si sfideranno a novembre, ci sono i migranti, la guerra a Gaza e l’età dei due candidati, con le accuse di avere poca memoria rivolte a Biden dai suoi detrattori, ma anche dalla metà dei democratici che avrebbero preferito un candidato differente. Tra i Repubblicani, invece, Trump convince poco i moderati. Secondo l’ultimo sondaggio, se si votasse oggi, Trump batterebbe Biden con il 48% contro il 42% del democratico. Le politiche di Trump ottengono un maggiore sostegno da parte delle donne, tra gli ispanici e tra gli stessi afroamericani.