Le notizie di sabato 18 maggio: a Gaza è il 218° giorno di guerra: secondo Hamas il bilancio delle vittime sale a 35.173. Gli Usa condannano l’attacco dei coloni israeliani ai camion di aiuti a Gaza.

Di Marta Foresi

Raid israeliani a Nuseirat: 36 morti

Sono 36 i palestinesi rimasti uccisi in due attacchi aerei lanciati la scorsa notte da Israele sul campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, stando all’ultimo bilancio fornito alla Cnn da fonti sanitarie. Almeno 25 vittime sono state trasportate nell’ospedale Al-Aqsa di Deir al Balah, mentre altre 11 sono state portate all’ospedale Al-Awda.

Gli attacchi contro gli aiuti

Sia gli Stati Uniti che il ministro degli Esteri britannico David Cameron hanno condannato gli attacchi dei coloni israeliani ai convogli di aiuti umanitari diretti a Gaza. Per Cameron sono «spaventosi» e Israele deve chiedere conto ai responsabili. Human Rights Watch (HRW) accusa le forze israeliane di aver colpito almeno otto convogli o edifici di organizzazioni umanitarie nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra il 7 ottobre.

Egitto: «Aiuti per Gaza bloccati da 8 giorni»

La sospensione degli aiuti umanitari a Gaza entra nella seconda settimana dopo la chiusura totale da parte di Israele dei valichi di Rafah, Keram Abu Salem e Al-Awja. Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ha annunciato la cessazione dell’invio di aiuti umanitari: «Da 8 giorni è impossibile recapitarli – ha detto – come pure è bloccato l’ingresso in Egitto di singoli individui, palestinesi feriti e malati, e l’uscita di palestinesi, stranieri e persone con doppia nazionalità».

Msf lascia l’ospedale da campo di Rafah

Dopo l’intensificarsi dell’offensiva delle forze israeliane a Rafah, i team di Medici senza frontiere (Msf) hanno lasciato l’ospedale da campo di Rafah, a sud della Striscia, mentre sono riprese le attività nell’ospedale Nasser di Khan Yunis per continuare a fornire assistenza alla popolazione. «Dall’inizio del conflitto abbiamo dovuto lasciare 12 diverse strutture sanitarie e abbiamo subito 26 incidenti violenti, tra cui attacchi aerei che hanno danneggiato gli ospedali, carri armati che hanno sparato contro i nostri rifugi le cui posizioni erano condivise con le parti in conflitto, offensive di terra contro i centri medici e convogli colpiti» ha affermato Michel-Olivier Lacharitè, responsabile delle operazioni di emergenza di Msf.