Si è chiusa la Milano Fashion Week 2018. I grandi marchi hanno presentato le collezioni primavera estate 2018, tra grandi ritorni, stravaganza, voglia di osare e – come sempre – tanta mondanità. Versace ha portato in passerella le 5 top model simbolo degli anni 90. Un omaggio al compianto Gianni a 20 anni dalla morte, con Cindy Crawford, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Helena Christensen e Carla Bruni, con vestiti d’oro e “Freedom!” di George Michael in sottofondo. E’ stata la passerella che ha catalizzato più di ogni altra l’attenzione di ogni media, tra commozione e il ricordo degli d’oro della moda. Tra le novità, i nuovi direttori creativi – come i coniugi Lucie e Luke Meier per Jil Sander e Paul Surridge per Roberto Cavalli. Per il resto Gucci ha sorpreso e convinto. Moschino ha ricoperto Gigi Hadid e le altre sue modelle di fiori. Prada ha portato in passerella le sue donne «combattive» con gonne a sigaretta, scarpe basse e camicie scollate accompagnate da canzoni di Nina Simone, Suzanne Vega e Lana del Rey. Le sfilate più apprezzate dai critici della moda e addetti ai lavori sono state Marni, Bottega Veneta, Etro e Antonio Marras. “Non è stata una Settimana della moda particolarmente brillante o decisiva”, scrive Vanessa Friedman, la critica di moda del New York Times: «Milano non è mai stata una città della moda intellettuale: di decostruzione e concettualismo si occupano Parigi e Londra. Ha più a che vedere con la gratificazione immediata di tessuti straordinari e con le scollature profonde”.
Noi c’eravamo ed ecco le 5 filate che ci hanno convinto di più.