Geert Wilders pensava di avere già la vittoria in tasca, ma l’Olanda ha scelto l’Europa. Il leader della destra populista e anti UE solo tre mesi fa era stato condannato per incitamento all’odio per le parole pronunciate durante un discorso. Era il grande favorito delle elezioni di ieri, ma la sconfitta è stata sonora. La Brexit, l’elezione di Trump e la Russia di Putin è un mondo davanti al quale la diga europea sembra tenere.
I liberali di centro destra (Vvd) del premier Rutte hanno vinto, ottenendo 33 seggi, nonostante ne perdano 8 rispetto alle elezioni del 2012. I populisti islamofobi e anti-Ue di Wilders (Pvv) sono secondi con 20 seggi (ne guadagnano 5). Terzi i democristiani (Cda) e i liberali di sinistra D66 appaiati a 19 seggi. Fanno un balzo in avanti i Verdi che ottengono 16 seggi e diventano la quinta forza, i socialisti radicali se ne aggiudicano 14, mentre i laburisti crollano a 9, perdendone ben 29. Il Vvd di Rutte si aggiudica quindi 33 dei 150 seggi in palio nella Camera Bassa degli Stati Generali d’Olanda (il Parlamento), l’unica a suffragio universale, mentre nel Senato siedono i rappresentanti delle assemblee provinciali.

Il premier olandese Mark Rutte
Il premier olandese Mark Rutte

Le reazioni dei leader in Olanda e in Europa
Il premier esulta: “Gli elettori ci hanno dato ancora fiducia”. Anche Wilders ringrazia: “Grazie agli elettori del Pvv! Abbiamo guadagnato seggi, il primo obiettivo è raggiunto. E Rutte non mi ha fatto fuori”.
Esulta anche il candidato cancelliere tedesco per i socialdemocratici (Spd) Martin Schulz: “Wilders non è stato in grado di vincere le elezioni in Olanda. Sono sollevato, ma dobbiamo continuare a combattere per un’Europa aperta e libera”. Per Jean Claude Juncker è “un voto per l’Europa, un voto contro gli estremisti”. “No #Nexit. La destra anti Ue ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l’Unione” scrive su Twitter il premier Paolo Gentiloni.