Il Castello Normanno di Squillace, in provincia di Catanzaro, tra luglio e agosto ha ospitato la seconda edizione del progetto di residenza artistica ‘In-Ruins’.

Residenze d’arte, conferenze, simposi e ricerca estetica. Questo ed altro è In-Ruins, una piattaforma di ricerca internazionale fondata nel 2018, giunta quest’anno alla sua seconda edizione. Nel cuore della Calabria, il progetto si propone di ripensare e valorizzare il patrimonio archeologico del Mediterraneo attraverso l’arte contemporanea. Dopo la prima edizione svoltasi negli spazi del Parco Archeologico di Scolacium, a Roccelletta di Borgia (CZ), nell’estate del 2021 la seconda edizione della residenza ha visto come protagonista il borgo di Squillace (CZ), che domina l’omonimo golfo e la cui fondazione si fa risalire addirittura ad Ulisse, e la cui importanza storica è testimoniata anche dai passi che Virgilio vi dedica nell’Eneide. Per la durata di quindici giorni, tra luglio ed agosto, gli artisti Itamar Gov (Israele), Anna Ill (Spagna), Emii Alrai (Regno Unito), Martyna Benedyka (Polonia) e il duo italiano Ceresoli Cosco hanno scoperto la storia e il borgo di Squillace, lavorando site-specific sui diversi siti proposti. Gli artisti sono stati invitati a riflettere su cosa significhi agire tra le rovine.

© Itamar Gov, The Mausoleum of Rejected Citrons, 2021

Itamar Gov, artista israeliano residente a Berlino, durante la sua permanenza in Calabria, ha posto l’attenzione sul fenomeno della selezione del miglior cedro, pratica millennaria eseguita da rabbini che ogni anno nel mese di settembre giungono presso la località di Santa Maria del Cedro (Cosenza). Anna Ill ha dapprima misurato le dimensioni delle finestre del Castello Normanno di Squillace utilizzando come misura di riferimento il proprio corpo, e poi ha deciso di realizzare una rivisitazione tessile di queste monumentali aperture, installata in prossimità di un antico emblema legato alla storia nobiliare di Squillace.

Il duo italiano Ceresoli Cosco ha prodotto una serie di terracotte, ceramiche, stampi per colata, interventi effimeri appositamente realizzati per gli spazi del Castello Normanno. Il duo lavora nella propria terra d’origine, attingendo ad una cava di argilla nei pressi di un antico stagno.

© Ceresoli Cosco, Riccioli d’oro, Ceramica smaltata a freddo, 2021

L’artista polacca Martyna Bendyka ha presentato la rivisitazione di un canto millenario, “O virga ac diadema”. L’archeoacoustica, metodologia interdisciplinare utilizzata dall’artista, include archeologia, etnomusicologia, acustica e modellazione digitale.

© Martyna Benedyka, 2021

Emii Alrai a Squillace, concentrandosi sull’emulazione delle rovine attraverso diverse tecniche scultoree, ha orientato la sua ricerca sullo studio dell’archivio della biblioteca comunale e sull’apprendimento del l’antica tecnica bizantina dell’ingobbio al graffito.

© Emii Alrai, 2021

In-ruins residency è un progetto a cura di Maria Luigia Gioffre, Nicola Guastamacchia, Dobroslawa Nowak e Nicola Nitido. La residenza In-ruins 2021 è realizzata con il sostegno di Regione Calabria, I Giardini di Hera e Fondazione Armonie d’Arte.

www.inruins.org