L’attrice è morta lunedì all’età di 90 anni nella sua casa di Roma. È stata la musa di Fellini che la volle nel film Premio Oscar ‘8 e 1/2’. Ci lascia una donna e una artista di grande intelligenza, sensualità, ironia e libertà.

La Redazione

La notizia l’hanno data i tre figli, che l’hanno assistita fino all’ultimo momento: lunedì mattina Sandra Milo è morta all’età di 90 anni nella sua casa di Roma nord. Era nata a Tunisi nel 1933 ed è stata senza dubbio una delle attrici più popolari e amate del cinema italiano. L’hanno diretta i più grandi, da Fellini – di cui è stata la musa – a Dino Risi. Ha esordito nel 1955 in Lo Scapolo, con Alberto Sordi. Poi l’incontro con Rossellini, con la partecipazione al film “Il generale Della Rovere”, e la svolta con Federico Fellini nel film “Giulietta degli spiriti” e, soprattutto, in “8½”, premiato con l’Oscar. Ha lavorato con registi come Luigi Zampa, Dino Risi, Antonio Pietrangeli, ha recitato con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Poi, tanta Tv, di cui è diventata uno dei volti più amati e popolari. Ha vinto due Nastri d’argento, il Premio Troisi e il David di Donatello alla carriera nel 2021.

Negli ultimi 20 anni ha recitato per Pupi Avati in “Il cuore altrove” (2003), “Happy Family” (2010) di Salvatores e “A casa tutti bene” (2018) di Muccino, e ha fatto anche tanto teatro fra “8 donne e un mistero”, “Il letto ovale”, “Fiori d’acciaio”, “Il club delle vedove”. Le sue ultime esperienze televisive sono state su Tv8 con “Quelle brave ragazze” e su Raiuno con “Il cantante mascherato”. L’attrice è anche nel cast di “Roma, santa e dannata”, di Daniele Ciprì, Roberto D’Agostino, Marco Giusti, documentario presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma ed ora in concorso ai prossimi David di Donatello.

Sandra Milo ha rappresentato l’immagine di una donna forte, emancipata, libera, mai banale, pur apparentemente svampita. Non ha mai nascosto le sue relazioni con Bettino Craxi e Federico Fellini e ha sostenuto negli anni battaglie importanti, come quella per l’eutanasia legale, avendo dichiarato di aver aiutato la madre a morire, mentre era gravemente malata di tumore. Ha difeso il ddl Zan e i diritti delle persone Lgbtq+ e dei lavoratori dello spettacolo nei mesi della pandemia.
I funerali si sono svolti mercoledì alle 12 nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo a Roma e in centinaia hanno reso omaggio all’attrice tra personaggi dello spettacolo e gente comune.

Foto copertina tratta da Sorrisi.com