È stato identificato l’aggressore della coppia gay, picchiata a Roma nella stazione metro di Valle Aurelia. Ma la legge, approvata alla Camera, è ancora ferma al Senato, nonostante gli appelli di Pd, M5s e Leu.

Pugni e calci per un bacio. L’ennesima aggressione omofoba si è consumata a Roma pochi giorni fa ai danni di due ragazzi, “colpevoli” di baciarsi nella stazione della metro Valle Aurelia della Capitale. Ad essere colpiti sono stati Jean Pierre Moreno di 21 anni, rifugiato (è originario del Nicaragua) e attivista Lgbt dell’associazione Gaynet Roma, e il suo compagno. Il picchiatore è stato individuato, grazie alle immagini del pestaggio consegnate ai poliziotti del commissariato Aurelio. Si tratta di un 31enne romano che si divide tra Anguillara, dove vive con i genitori, e Jesolo, dove lavora. L’uomo è stato incastrato da un altro episodio di violenza e il reato che si profila adesso è quello di lesioni aggravate.

I ragazzi hanno ricevuto la solidarietà di tutti i partiti, ma si è anche riaperto lo scontro politico tra Partito democratico, Leu e M5s da una parte, e Carroccio e Fdi dall’altra, sull’iter del dl Zan contro l’omotransfobia e la misoginia, approvato in prima lettura alla Camera ma fermo al Senato. Il deputato dem Alessandro Zan, relatore del ddl (che FACE Magazine ha intervistato lo scorso dicembre), ha annunciato che chiederà subito la calendarizzazione al Senato. Pd, Leu e 5Stelle si sono espressi chiaramente per l’approvazione in via definitiva della legge, ma la Lega continua a fare muro: “Non si strumentalizzino vili aggressioni come quella di oggi per fini politici”.

Ad oggi, in Italia non esiste una normativa che punisca reati di odio e violenza legati all’orientamento sessuale. Ecco perché l’approvazione del Dl Zan è urgente e non più rinviabile: una legge che già esiste nella gran parte dei Paesi occidentali, ma osteggiata dai partiti ultra conservatori e della destra radicale. Anche per Gaynet “l’approvazione finale della legge” in questione potrebbe essere “una prima ed efficace risposta all’enorme ritardo dell’Italia in tema di diritti civili delle persone Lgbti”.

Ecco il video dell’aggressione.