Dopo 80 giorni di attesa per la formazione del nuovo governo, Sergio Mattarella ha incaricato il professor Giuseppe Conte di dar vita al nuovo esecutivo che avrà il sostegno di Lega e Movimento 5 Stelle. Indicato da Di Maio e Salvini, Conte nel suo discorso ha detto: “Sono consapevole della necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell’Italia. Sarò l’avvocato difensore del popolo italiano”. Ha poi ribadito “l’impegno sui negoziati Ue nell’interesse dell’Italia costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta gli interessi nazionali”.

Critiche le opposizioni con Forza Italia che ha espresso: “Grande preoccupazione per il Paese”. Per Matteo Orfini (Pd): “L’estrema destra è al potere grazie a Berlusconi”. La prossima settimana il premier incaricato chiederà la fiducia in Parlamento.

CHI E’ GIUSEPPE CONTE

Prima del colpo di fulmine per il Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte è stato un elettore della sinistra: “In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del ‘900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l’operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacità di elaborare programmi utili ai cittadini”.

Il Fatto Quotidiano riporta interviste ai suoi studenti che raccontano come, a fine lezione, ami intrattenersi con i ragazzi di Lista Aperta, gruppo giovanile nell’orbita di Comunione e Liberazione, potentissima lobby molto ben radicata nell’ateneo fiorentino come nei posti che contano. Gli studenti lo descrivono come «un classico conservatore». Giuseppe Conte è infatti professore di diritto privato della facoltà di Scienze Politiche all’Università di Firenze.

Luigi di Maio e Giuseppe Conte (Foto: Ansa)

Giuseppe Conte ha 54 anni ed è nato a Volturara Appulla (Foggia), vive a Roma, dove è il titolare di un grande studio legale. Insegna a Firenze diritto privato e ha una cattedra anche alla Luiss. Voluto dai grillini nel Consiglio di presidenza della magistratura amministrativa, ha destituito Francesco Bellomo, il consigliere di Stato che alle aspiranti magistrate imponeva la minigonna. Da quell’incarico si è poi dimesso quando Di Maio lo ha indicato nella squadra dei futuri ministri del governo 5Stelle come ministro della Pubblica Amministrazione.

Quello di Conte è il ritratto perfetto che aveva lo scopo di non dispiacere al Colle come agli alleati sovranisti.  Una figura di mediatore – come ama definirsi – sicuramente agli antipodi rispetto all’immaginario anti estabilishment dei 5Stelle delle origini. Secondo indiscrezioni sarebbe anche amico di Maria Elena Boschi, per via del fatto che entrambi sono avvocati civilisti molto attivi a Firenze. Una notizia che ha suscitato non pochi malumari tra gli attivisti di Lega e 5Stelle.

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LE PRIME GRANE E I DUBBI SUL CURRICULUM

Il curriculum è di tutto rispetto, almeno apparentemente: laurea in Giurisprudenza all’Università di Roma, poi una sfilza di master in giro per il mondo (Yale, Vienna, Sorbona, New York University). Ma proprio sul suo curriculum sono spuntate le prime grane. Il New York Times ha infatti smentito il perfezionamento degli studi presso la New York University e il M5S si è difeso dicendo di non aver mai vantato corsi e master negli Stati Uniti. E sono emersi dubbi anche sui suoi corsi a Vienna, a Malta e alla Sorbona, nella cui banca dati il suo nome sarebbe assente.

Conte si è anche battuto per l’applicazione del protocollo medico di Davide Vannoni, contestato dalla scienza e poi dichiarato illegale dalla magistratura: nel 2013, ha rappresentato una famiglia che si batteva in tribunale perché la figlia, affetta da una grave malattia, potesse essere ‘curata’ con il metodo Stamina.
Il Fatto Quotidiano, inoltre, in questo articolo menziona tasse non pagate e una casa in via Giulia ipotecata, del valore attuale di un milione di euro.
Tutti elementi, questi, che hanno fatto più volte tornare in bilico il suo nome, con dubbi e incertezze del Quirinale.

A marzo, in piena campagna elettorale, aveva promesso meritocrazia e “deburocratizzazione” (eliminazione delle leggi inutili). Conte aveva dichiarato: “Ho accettato di collaborare con Di Maio nella logica di uno spirito di servizio, mi sono impegnato per ottenere obiettivi ambiziosi. Bisogna rafforzare la normativa anti-corruzione e bisogna rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola“.