La lettera al Corriere di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, 105esima vittima di femminicidio di questo 2023, sequestrata e poi uccisa dal suo ex compagno Filippo Turetta.

Di Marta Foresi

In questi giorni, Elena Cecchettin ha più volte denunciato la cultura patriarcale che genera violenza. La sorella Giulia è stata sequestrata e torturata da Filippo Turetta, poi fuggito e arrestato in Germania. Sono 104 i casi di femminicidio in Italia in questo tragico 2023.

Elena Cecchettin ha scritto una lettera al Corriere della Sera. Queste sono le sue parole “Mostri? Non sono mostri: sono i figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. La cultura che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, come il controllo, la possessività, il catcalling.
Il #femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge. Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere.
Serve un’educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l’amore non è possesso
”.

(La Foto di copertina è tratta dai profili social di Elena Cecchettin)