“Meglio spendere in viaggi che in oggetti e case”. La vita minimal della nuova borghesia in Giappone.

In un mondo sempre più saturo di oggetti in cui la parola d’ordine è accumulare beni e ricchezze, l’ultimo must arriva dal Giappone. La nuova borghesia di Tokyo sceglie l’essenziale. Minimal nei gusti, nullatenente o quasi nel patrimonio privato. Non parliamo di ragazzi in difficoltà. Anzi. Sono spesso ricchi o benestanti. I giovani giapponesi preferiscono viaggiare, conoscere il mondo piuttosto che acquistare oggetti, case, automobili. La filosofia zen declinata in chiave 2.0. Il superfluo sottrae spazio, tempo ed energie alla vita. Quindi, meglio spendere in altro. Il trend ha conquistato le nuove generazioni dell’Estremo Oriente in questi ultimi anni, già prima della pandemia.

Iperconnessi e dai gusti ultraminimal. Sono i millennials, così come gli abitanti più giovani della Generazione Z di Tokyio. Una nuova via per la felicità in grado di contagiare anche i nostri stili di vita occidentali? Per Mirika, 25 anni designer nata nel sud e da 10 anni a Tokyo, è proprio così: “Mi sono accorta che gli oggetti sottraevano molto spazio alla mia vita. Quando ho traslocato ne sono stata consapevole. Così ho deciso di investire i miei risparmi in ciò che amo: viaggiare, uscire con gli amici, andare a cena fuori. Ho due gatti e condivido la mia casa in affitto con due amiche. Anche loro la pensano come me. E la nostra vita oggi è sicuramente migliore“.

C’è chi trae ispirazione da Yururi Mai, autrice del saggio-manga “In casa mia non c’è niente”. Oggi ha un blog di successo – nanimonai (che significa “non ho niente”) – in cui racconta la sua vita ultra minimal e posta foto dalla sua casa vuota. Dal suo libro è stato tratto perfino un programma Tv molto seguito in Giappone.

Non è solo una moda. Talvolta ci sono motivazioni sociali ed economiche. Come spiega il libro di Fumio Sasaki – “Fai spazio nella tua vita”, Rizzoli – ci sono ragioni concrete dietro l’ultimo trend. Il grande sisma del 2011, innanzitutto. In Giappone infatti, i terremoti sono all’ordine del giorno, ma in tanti muoiono per la caduta degli oggetti presenti in casa, non per il crollo degli edifici che invece sono a prova di sisma. E poi c’è l’abbassamento dei salari rispetto ad un orario lavorativo record nel mondo. La ricchezza si è ridotta a causa della crisi. Ma le ragioni economiche riguardano solo una minoranza tra chi sceglie di abbandonare lo shopping per altro. 

Il Giappone celebra la festa della caducità della vita attraverso la contemplazione del sakura, il fiore del ciliegio dalla brevissima esistenza. Il minimalismo trionfa così anche nel rapporto con il tempo che passa, come nel gusto. Il design più recente disegna linee e stili eleganti, sofisticate ma prive di ogni orpello. Dai monaci dei templi zen alle nuove istanze minimaliste contemporanee il passo non è poi così distante. Perché in fondo il fine ultimo è lo stesso per tutti, la felicità intima e individuale, ieri come oggi.