La guerra di Putin è al 42esimo giorno. Sabato gli ucraini hanno liberato l’intera regione di Kiev, ma dopo la ritirata dei russi, 410 corpi sono stati recuperati a Bucha, tra le strade e le fosse comuni. Un massacro che ha scosso le cancellerie del mondo.

Finora sono 410 i corpi di civili uccisi recuperati nei territori della regione di Kiev riconquistati dalle forze ucraine, da Bucha a Gostomel fino ad Irpin. Le immagini pubblicate raccontano scene di orrore e atrocità estreme. I corpi trovati nelle strade avevano le mani legate, gli altri sono stati ammassati nelle fosse comuni. Il massacro di Bucha ha sconvolto e indignato l’opinione pubblica e i leader di tutti i Paesi occidentali. Per Mosca, i video sui morti sono ‘fake’ prodotti da Kiev e dai media occidentali, ma le immagini del satellite e quelle dei tanti giornalisti che sono in Ucraina non lasciano dubbi sul dramma di Bucha.

La risposta di Biden è stata durissima: «Putin sia processato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra a Bucha». Un’ipotesi possibile «entro la fine dell’anno», come ha dichiarato al Corriere della Sera Cuno Tarfusser, ex giudice italiano della Corte.

I responsabili del massacro di Bucha

Dietro la strage di Bucha ci sarebbe un’unità di artiglieria proveniente dalla Siberia orientale, guidata dal tenente colonnello russo Omurekov Azatbek Asanbekovich e la sua unità 51460.

Un report di Human Rights Watch conferma «apparenti» crimini di guerra nelle aree controllate dai russi, nelle regioni di Chernihiv, Kharkiv e Kiev: stupri, esecuzioni sommarie e di massa, violenze e minacce ai civili, episodi documentati nei primi 15 giorni di marzo. Il documento parla di «una violenza e una crudeltà deliberata nei confronti dei civili ucraini».

Le reazioni dei leader del mondo

Tutti i leader occidentali hanno condannato duramente il massacro di Bucha.
Per la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «Gli autori di crimini di guerra saranno chiamati a rispondere».

L’Unione Europea ha annunciato un’indagine congiunta con Kiev. La Germania ha bocciato la proposta di embargo totale del gas russo. Intanto la Lituania ha espulso l’ambasciatore russo e decine di diplomatici sono stati cacciati da Francia e Germania.

Mario Draghi ha commentato così su Twitter: «Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile». Il leader del Pd Enrico Letta ha proposto il pieno embargo di petrolio e gas russo.
In risposta al massacro di Bucha, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha deciso l’espulsione dall’Italia di trenta diplomatici russi, ritenuti membri dei servizi segreti del Cremlino. La decisione è stata comunicata all’ambasciatore Razov per «Ragioni legate alla sicurezza nazionale». Mosca «risponderà».

Le immagini dell’orrore


Foto copertina – Fonte: Twitter