Le modelle sfilano su una “giostra” che ruota, una pedana circolare, mentre si ascolta il Bolero di Ravel. Alla Milano Fashion Week 2020 dello scorso gennaio, la sfilata di Gucci autunno inverno 2020 2021 era tra le più attese. Alessandro Michele stupisce ancora una volta, portando il pubblico “dentro” la moda e i suoi riti. Gli 800 invitati entrano dal backstage del trucco, con le modelle in accappatoio che poi nel buio entrano in sala e sfilano. A scandire il tempo c’è un metronomo di led, che incombe sulle teste dei presenti. Il palcoscenico è un carillon di bambole che ruota su se stesso. La voce di Federico Fellini accompagna lo spettacolo, perché di spettacolo si tratta: le sfilate di Gucci sono anche questo, un grande show, ogni volta memorabile e studiato per impressionare, tra sale operatorie, camicie di forza, teste mozzate portate sottobraccio.

Collezione Gucci inverno 2020 – 2021 (Ansa)

Sfilano tutti i personaggi: colorati, malinconici e fiabeschi. Con capi che spaziano dall’immaginario hippy agli abiti da bambina col colletto di pizzo bianco, dai vestiti ottocenteschi ai modelli che ricordano un quadro fiammingo, coi pantaloni di velluto smeraldo e le donne con la Jackie d’oro. L’uomo si riscopre bambino, come una sorta di manifesto contro la “mascolinità tossica”. Gucci cita la Dolce Vita e Ava Gardner, ma anche Kurt Cobain e i Ragazzi di Vita di Pasolini. Tutti indossano il crocifisso al collo, “perchè è un simbolo di appartenenza, per noi come per i religiosi”, spiega il direttore creativo Alessandro Michele. L’enfant terrible della moda, in 5 anni, ha rilanciato il marchio e risollevato le vendite: il 2019 si è chiuso con un bilancio record, che ha toccato i 9 miliardi e 600 milioni di euro.

Alessandro Michele (foto: Ansa)

In platea sono assenti tutti i clienti e la stampa cinesi, rappresentati da pochi influencer che con le loro chat hanno fatto da ponte diretto tra Milano e la Cina. In prima fila c’è il presidente del Gruppo Kering al quale appartiene Gucci, e tanti vip come Benedetta Barzini, Dakota Jonson, Achille Lauro che ha spopolato coi look Gucci all’ultimo Sanremo, Marina Cicogna, Ginevra Elkann, Benedetta Porcaroli, Petra Collins, Florence Welch, Lou Doillon.

Oggi il marchio è la locomotiva del gruppo Kering, lo star system indossa i suoi capi eccentrici e non c’è red carpet che non abbia un abito Gucci. La rivoluzione del duo Michele – Marco Bizzarri (amministratore delegato del gruppo) è servita.