Xamoosh è uno dei più affermati artisti urbani iraniani. Fa parte del collettivo East Street Art della Capitale Teheran. Noi lo abbiamo intervistato.

L’Iran è una delle culle dell’arte mondiale da millenni e anche la contemporaneità non poteva che lasciare la sua traccia. Il Paese ha una scena di street art molto viva. Per conoscerla meglio abbiamo intervistato Xamoosh, uno dei più interessanti street artist iraniani. Da anni crea opere a mano libera, sia legate al writing che alle arti figurative. Xamoosh fa parte del collettivo East Street Art, in cui collabora con lo street artist Nafir.

Come nascono le tue opere?
Sono un artista autodidatta. Dipingo da quando ero bambino e il mio sogno era quello di diventare un artista conosciuto. Da adolescente mi sono avvicinato alla cultura hip-hop e ai graffiti e per molti anni ho creato opere con questo stile ed ero molto conosciuto in Iran. Poi ho avuto bisogno di crescere, di cambiare. Volevo creare qualcosa di nuovo accanto alle lettere, ai graffiti.
Mi sono quindi ispirato al mondo delle miniature persiane e ho mischiato questa tecnica ai graffiti e al mondo del hip pop.

Fai dialogare l’arte contemporanea con l’arte delle miniature?
Sì, questo è quello che amo fare, perché la cultura persiana vanta grandissimi artisti che per centinaia di anni hanno creato splendide miniature e la mia gente ha familiarità con quest’arte.
Mi sono ispirato a queste opere per creare nuove immagini, inserendo temi umoristici e elementi tipici del mondo moderno, ispirandomi all’arte urbana e dei graffiti. E’ un’altra fonte di ispirazione per me molto importante sono le poesie iconiche di leggendari poeti persiani come Rumi, Hafez e Saadi. Uso come tela per le mie opere le mappe della metropolitana di Teheran che stacco dalle stazioni o i cartelli stradali delle vie che portano i nomi dei grandi poeti.

Quali tematiche affronti nei tuoi lavori?
La maggior parte dei miei lavori riflettono sui problemi sociali, sulle dinamiche che ogni essere umano affronta nella propria vita e sulle maggiori questioni culturali, sia iraniane, che globali. Il focus principale dei miei lavori recenti è la rappresentazione di uomini solitari, spesso grandi poeti o pensatori persiani, a cui di solito affianco un messaggio breve, ma molto profondo, che cerca di innescare nello spettatore una riflessione.

© Xamoosh
© Xamoosh

Mi parli della tua ultima mostra che hai fatto in una galleria iraniana?
Ho fatto una mostra nell’aprile 2021, nella galleria “SOO contemporary art” ed è stato dopo più di un anno di quarantena. Ho avuto l’opportunità di mostrare la mia recente serie di dipinti che ho realizzato sui segnali stradali. Fortunatamente, la mostra è stata ben accolta e più di 2.000 persone l’hanno visitata.

Com’è la scena della street art e dei graffiti in Iran?
Penso che la scena della street art e dei graffiti in Iran nonostante la giovane età, ha meno di 20 anni, sia molto interessante. Gli artisti sono abituati a combattere con le difficoltà della vita quotidiana a causa delle sanzioni, dei problemi legali con le autorità politiche e con la mancanza di materiali di buona qualità. Le questioni legali comportano gravi restrizioni e restringono gravemente il campo operativo per gli artisti.
Molti artisti emergenti che affrontano questi problemi non possono continuare e il loro percorso cambia. Alcuni sono stati costretti a lasciare l’Iran. Ma nonostante tutti questi problemi, ci sono ancora persone che riescono a creare per le strade della città lavori estremamente creativi. Paradossalmente tutte queste restrizioni hanno fatto sì che la scena dei graffiti iraniani trovasse una forma di espressione unica.

© Xamoosh
© Xamoosh

Quindi si può dire che la scena artistica di Teheran sia molto viva?
Certamente, la scena artistica di Teheran ha il suo stile e lo si riconosce in mille strati della società e negli eventi che si organizzano. Dalle aste, alle gallerie, ai musei, alla musica underground, agli spettacoli, fino alle strade di Teheran. Solo nell’arte figurativa, per lo più ogni settimana, c’è una nuova mostra, in più ogni anno aprono sempre più gallerie e sempre più gente studia arte.

Teheran è una città profondamente underground?
Esattamente, la maggior parte delle attività della società sono underground, la maggior parte dei concerti e della moda e dei raduni e delle feste lo sono. Tutto qui vive sotto la pelle della città, va così! Puoi fare quello che vuoi, ma sottotraccia!

© Xamoosh
© Xamoosh

Quali sono le sottoculture di Teheran che ami di più?
Mi piace esplorare la città, lo trovo davvero piacevole. Teheran è una grande metropoli con più di nove milioni di abitanti e sembra sempre così diversa da quartiere a quartiere. Ci sono molti posti a Teheran che non sono ancora riuscito a esplorare.
Una delle parti divertenti per me è girare a piedi per la città e trovare nuovi posti per fare nuovi graffiti o attaccare adesivi.

Qual è il tuo posto preferito a Teheran?
Amo molto il centro di Teheran sin da quando ero un bambino, l’ho sempre percepito come un luogo estremamente vitale, pieno di energia. Vivo in questa zona ormai da diversi anni, e scopro sempre lati nuovi. Una delle strade principali del centro città è Keshavarz Boulevard, che è il luogo dove amo andare in bicicletta e camminare. Un viale che ha più di cinquant’anni di storia ed è pieno di alberi lussureggianti e un fiume d’acqua che scorre accanto ad esso.


Di Luca Fortis
Giornalista professionista, laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla Cattolica di Milano. Un pizzico di sangue iraniano e una grande passione per l’Africa e il Medioriente. Specializzato in reportage dal Medio Oriente e dal Mediterraneo, dal 2017 vive a Napoli dove si occupa di cultura e quartieri popolari e periferici.