Si è conclusa la II edizione di T.R.U.St. La rassegna ha portato a Taranto sedici street artist tra i più affermati d’Italia e d’Europa.
L’arte urbana invade e colora Taranto, rigenerando strade e quartieri. La seconda edizione, appena conclusa, del progetto T.R.U.St (Taranto Regeneration Urban and Street) ha portato in città sedici street artist tra i più apprezzati e noti d’Italia e d’Europa. Le opere sono comparse in diversi quartieri e zone del capoluogo pugliese: Salinella, Tramontone, Paolo VI, Taranto Centro, Sottopassaggio Via Ancona e Isola Madre. Per il secondo anno, T.R.U.St ha reso Taranto capitale europea della Street Art.
La città, che da alcuni anni è protagonista di una rinascita che anche noi di FACE Magazine.it abbiamo raccontato qui, ha ospitato le opere di Belin, Slim Safont, Jorit, Helen Bur, 3ttman, Marta Lapeña, Elisa Capdevila, Lidia Cao, Tony Gallo, Attorrep, Mr. Blob, Stereal, Psiko, Nico Skolp, Carlitops e Kraser: sono questi gli artisti coinvolti in questa edizione 2021 del progetto. I nuovi murales hanno trasformato la città in una grande tela multicolore, pur rispettando lo spirito dei luoghi e delle comunità.
Il risultato è uno dei migliori progetti di arte urbana. Tra le opere, il muro di Belin è ispirato ad una de “Le Bagnanti” di Picasso, reinterpretata secondo i dettami del post-neocubismo di cui l’artista spagnolo si fa portavoce. 3ttman invece omaggia il fauvismo di Matisse e Slim Safont immortala un pescatore, dal tratto impressionista, intento a navigare in solitaria le diverse sfumature di blu del Golfo di Taranto.
Troviamo poi i pattern astratti di Carlitops e Nico Skolp e le “nature vive” di Marta Lapeña e Elisa Capdevila. Altre opere approfondiscono narrazioni sociali, come “No Vacation” di Lidia Cao, che pone l’accento sui demoni che convivono alle spalle di ragazzi tormentati da situazioni domestiche difficili.
L’opera “Giorgio”, realizzato da Jorit, è invece un omaggio a Giorgio Di Ponzio, vittima di un tumore a soli 15 anni, la cui storia è tragicamente legata allo stabilimento siderurgico ex Ilva. Il delicato realismo emerge anche dalle due opere di Helen Bur e Stereal. Le visioni oniriche caratterizzano quelle di Tony Gallo e Mr. Blob e gli orizzonti distopici di Psiko. L’opera di Attorrep sintetizza la ‘mission’ di T.R.U.St., quella di contribuire ad offrire nuovi spunti di riflessione e aprire la finestra verso nuovi mondi e immaginari. L’artista spagnolo Kraser, inoltre, ha da qualche giorno iniziato l’ultima delle sedici opere previste per il 2021, una parete alta circa 40 mt che affaccia direttamente sul golfo della città pugliese: sarà l’opera con affaccio sul mare più alta al mondo.
Il progetto T.R.U.St, fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Taranto, presieduta dal sindaco Rinaldo Melucci, e promosso dall’Assessore allo Sviluppo Economico, Turismo e Marketing Territoriale Fabrizio Manzulli, grazie al contributo della Regione Puglia, si avvale della direzione artistica di Giacomo Marinaro del collettivo Rublanum, già organizzatore della rassegna itinerante Gulìa Urbana in Calabria, in collaborazione con l’Associazione Mangrovie capitanata da Mario Pagnottella.
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