“Qui nessuno ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue opinioni”.

Nella notte di Milano, i 120 volontari si danno appuntamento all’alba, divisi tra le due sedi di viale Toscana e viale Monza. Poco dopo inizia la fila che cresce sempre di più. Sono oltre 3mila e cinquecento le persone che ogni giorno varcano i cancelli del Pane Quotidiano. Sono i vecchi e nuovi poveri, italiani e stranieri. Il 40% sono nostri connazionali, donne e uomini che con la crisi hanno perso il lavoro, o in cerca di una prima occupazione. I numeri crescono di anno in anno e fotografano un disagio sociale che non accenna a diminuire. In un’epoca storica improntata ormai sull’egoismo e sulla scarsa predisposizione ad aiutare, e rispettare, gli altri, nel quartiere di Lodi/Porta Romana a Milano, esiste un’organizzazione no-profit, laica e apolitica che in questi giorni compie 120 anni. Ogni giorno distribuisce, gratuitamente, generi alimentari a chi ne ha bisogno. 

Viale Monza (Milano). In fila per il “Pane Quotidiano”.

Noi di FACE Magazine.it abbiamo voluto conoscere meglio questa realtà che racconta il grande cuore di Milano, oltre gli stereotipi sulla capitale economica del Paese. Abbiamo incontrato Luigi Rossi, vice Presidente del Pane Quotidiano.

L’INTERVISTA | LUIGI ROSSI (IL PANE QUOTIDIANO)

Ormai Pane Quotidiano opera sul territorio da più di un secolo. Come e perché è nata?
L’Associazione Pane Quotidiano è nata nel lontano 1898 e quest’anno annovera i suoi 120 anni di attività. Considerata la vetustà ed i particolari periodi storici intervenuti, tra cui a titolo esemplificativo e non esaustivo le due Guerre Mondiali, non siamo in possesso di precisi documenti storici probanti, tuttavia ciò che abbiamo rilevato è che Pane Quotidiano nacque per il volere di alcuni benemeriti cittadini Milanesi i quali ritennero che il pane, quale alimento base di nutrizione, non dovesse mai mancare anche alle persone più indigenti.

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Siete una Onlus – NoProfit, come finanziate le vostre attività?
La nostra Associazione si autofinanzia attraverso attività di fundraising e grazie al buon cuore di tanti cittadini Milanesi che non fanno mancare il loro sostegno. In via principale riusciamo a svolgere questa importante attività di solidarietà grazie al contributo di tante aziende alimentari che ci donano i loro prodotti che a nostra volta provvediamo a distribuire alle persone più indigenti. A questo va aggiunto lo straordinario contributo che quotidianamente viene profuso da circa 120 Volontari che a rotazione impegnano il proprio tempo libero nello svolgere le attività di distribuzione all’interno delle nostre due sedi Milanesi. Le Istituzioni, per quanto possono e quando possono, cercano di dare il loro contributo patrocinando eventi e affidandoci gli spazi opportuni per esercitare la nostra attività solidaristica.

I volontari del “Pane Quotidiano” di Milano.

Quante persone si rivolgono a voi ogni giorno? Gli italiani in che percentuale sono presenti?
Sono circa 3.500 persone che ogni giorno richiedono sostegno e aiuto nelle nostre due sedi Milanesi ubicate in Viale Toscana 28 e Viale Monza 335. Nell’ultimo decennio abbiamo registrato una sensibile crescita di cittadini italiani. Da una sparuta minoranza degli anni ’90 (non più di un 15%) abbiamo annoverato negli ultimi 15 una continua e costante crescita che ad oggi si attesta a circa un 40%. La stragrande maggioranza di questi cittadini italiani è rappresentata dalla fascia di popolazione più debole, ovvero da persone anziane che con la pensione minima non arrivano alla fine del mese.

La forte crisi economica che si è abbattuta sul nostro Paese ha cambiato l’impatto sulla vostra organizzazione? In che misura? Come sono cambiati i dati degli ultimi anni?
L’impatto della recente crisi economica ha avuto un impatto significativo sulla nostra Organizzazione. Basti pensare che siamo passati da qualche centinaia di assistiti al giorno negli anni ’80 a circa i 3.500 assistiti di oggi. Gli spazi maggiori da dedicare per contenere i nostri Ospiti, la necessità di stoccaggio di alimenti sempre più consistenti, la refrigerazione e la conservazione di particolari alimenti che vengono quotidianamente distribuiti ci hanno inevitabilmente portato ad affrontare incessanti lavori di adeguamento nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Viale Monza (Milano). In fila per il “Pane Quotidiano”.

Qual è il vostro rapporto, anche economico, con le istituzioni cittadine e nazionali?
Con le Istituzioni abbiamo un ottimo rapporto e come anzidetto, intervengono per quanto possono e quando possono non facendo mancare il loro sostegno.

Cosa si può fare per sostenere Pane Quotidiano?
Pane Quotidiano può essere sostenuto sotto varie forme: dalle consuete oblazioni in denaro che ci consentono di gestire al meglio la nostra opera solidaristica, all’elargizione da parte di aziende alimentari che ci donano i loro prodotti, a privati cittadini che possono prestare attività di volontariato.

Come fare per diventare volontari di Pane Quotidiano?
Per diventare Volontari di Pane Quotidiano è moto semplice: basta rivolgersi alla nostra Segreteria, comunicare la propria disponibilità e ricevere semplici e basilari indicazioni sulle attività da espletare.